Monet, Cézanne, Renoir e altre storie di pittura in Francia
Linea d'Ombra Libri
Repubblica di San Marino, Palazzo Sums, 23 ottobre 2010 - 27 marzo 2011.
CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, CAMEC.
Treviso, 2010; br., pp. 80, 25 ill. b/n e col., 25 tavv. b/n e col., cm 29x24.
ISBN: 88-89902-49-3 - EAN13: 9788889902493
Soggetto: Pittura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Europa
Extra: Arte Francese
Testo in:
Peso: 0.54 kg
Sulle pareti completamente rinnovate di un Palazzo Sums che si apre alla grande arte, nel centro storico della Repubblica di San Marino, compaiono così oli di grandi maestri, da Monet, a Cézanne, Renoir, Pissarro, Sisley, Degas e molti altri anche tra i pittori del Salon. Opere che l'impressionismo lo hanno metabolizzato, talune rifiutato, per presentarsi nella loro autonoma originalità.
Per questo la mostra sanmarinese è una di quelle che vengono correttamente definite come "preziose", perché non si limitano a offrire emozioni ma intendono proporre approfondimenti, come meravigliose finestre su decenni che hanno segnato l'arte e il gusto, in Europa e non solo.
E' il caso, ad esempio, del "Autoritratto con berretto" di Cézanne, capolavoro datato tra 1889 e 1898, realizzato dieci anni dopo la rottura con l'Impressionismo, nel pieno dell'isolamento all'Estaque, nel momento forse culminante di una sofferenza resa più violenta dalla morte del padre. Ma questo autoritratto racconta anche l'avvicinarsi della grande metamorfosi che di lì a qualche mese traghetterà il suo autore alla sua fase più avanzata, allorché le forme geometriche cedono il passo alla luce e al colore. E' il caso di un altro ritratto, questa volta di Renoir, quello del piccolo "Jacques Bergeret", dipinto nel 1880. Un'opera dalle dimensioni raccolte, stupefacente per l'intensa eleganza. Esempio di una scelta d'avanguardia che, in tempi di dominio di una ritrattistica "classica", preferisce il modo nuovo di Renoir a quello consolidato dei ritrattisti dei Salon. E' una scelta controcorrente che passa attraverso una ristrettissima cerchia di famiglie della grande borghesia parigina, i Bergeret appunto, ma anche i Charpentier, i Cahen-d'Anvers, che per immortalare i propri componenti puntano al nuovo, controcorrente.
E' il caso, per citare ancora un esempio, del bellissimo "Fiori lungo la Senna a Vétheuil" di Monet, qui in uno dei suoi momenti artisticamente più felici. E' la scelta di allontanarsi da Parigi, attratto dall'acqua limpida dei fiumi e dall'esplosione della natura. Il fiume è naturalmente la Senna, a Vétheuil, prodromo della scelta di quel buen retiro che sarà Giverny. I cavalli frementi di Degas impegnati in una corsa nell'ippodromo parigino di Longchamp, sono un altro esempio di questo "discorso per figure" che Goldin ha scelto per la mostra sanmarinese. Venticinque dipinti in tutto, ma venticinque dipinti che raccontano altrettante pagine della storia dell'arte in quegli "anni meravigliosi" che fecero di Parigi e della Francia il riferimento di un mondo.
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