Nunziante. Dal Caravaggio
Linea d'Ombra Libri
Rimini, CASTEL SISMONDO, 11 dicembre 2010 - 30 gennaio 2011.
Treviso, 2010; br.
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 1 kg
Si tratta di venti tele di vario formato nelle quali Nunziante frammenta l'opera, isolandone due elementi simbolici: la vita e la morte - raffigurati da Caravaggio dall'albero frondoso e dall'albero spoglio - e muovendosi all'interno di questa dialettica densa di risonanze artistiche e culturali.
Materia e spirito sono i due elementi simbolici attraverso i quali si snoda questa mostra; da un lato l'ala dell'angelo rappresenta la libertà e lo spirito, dall'altro la stella cadente simboleggia la materia. Questa dialettica si esprime, ad esempio, nelle tre variazioni che Nunziante ha realizzato sul particolare dell'ala dell'angelo: nella prima la presenza dell'albero frondoso allude al valore simbolico della vita; nella seconda l'ala è più dinamica, più concettuale e più espressionista; la terza è composta esclusivamente da un bianco e un nero integrali, dove l'albero spoglio e la stella cadente che precipita in un nero assoluto alludono alla morte.
Le tele sono composte senza alterare nulla dell'opera originale; Nunziante utilizza la stessa tavolozza di Caravaggio - composta dal bianco di piombo, ocra gialla, ocra rossa, nero avorio, terra verde, blu cobalto-lapislazzuli - quasi a sottolineare il senso di una continuità pittorica che è una continuità di mestiere e di padronanza tecnica, elementi questi di grande importanza nel suo percorso artistico.
Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Torino e in seguito a Firenze, dove ha seguito un corso di specializzazione in tecniche del restauro, Nunziante ha sin dall'inizio acquisito una grande padronanza nell'uso delle tecniche pittoriche, indispensabile per realizzare, attraverso un continuo e appassionato studio della storia dell'arte, il proprio linguaggio espressivo. Affascinata dal Rinascimento, ma anche dall'arte fiamminga e nordica, dal Seicento di Vermeer, dal Settecento di Chardin, fino ai maestri più recenti, Böcklin, Picasso e naturalmente De Chirico, la pittura di Nunziante si può definire metafisica, ma in un senso particolare, che rifugge lo straniamento e l'annullamento dell'uomo. La metafisica di Nunziante è intrisa del suo grande amore per il Rinascimento e la sua poetica rimane fedele a un'impostazione umanistica. L'uomo, collocato al centro della vicenda umana e artistica, è presente in senso metaforico e simbolico, mitologico e reale grazie alla tecnica e al mestiere appresi dallo studio degli antichi, dalle botteghe rinascimentali e dall'arte nordica. Ma talvolta è una presenza sottintesa, reale ma celata, evocata sulla tela dalla padronanza tecnica. In questo senso Caravaggio è per Nunziante un riferimento importante, poiché è stato il primo a trasformare l'oggetto in soggetto e far sì che esso potesse esprimere valori pittorici; e ci è riuscito grazie a una straordinaria padronanza tecnica. Per Nunziante l'artista è prima di tutto un tecnico dell'espressione e ciò che esprime è profondamente collegato alla tecnica adottata. Per questo è di fondamentale importanza conoscere la tradizione e fare propria la lezione tecnica ed espressiva del passato
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