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Storia dei vampiri e degli spiriti malefici

Luni Editrice

Traduzione di Collin de Plancy J.
Milano, 2023; br., pp. 144, cm 14x21.
(Grandi Pensatori d'Oriente e d'Occidente. 103).

collana: Grandi Pensatori d'Oriente e d'Occidente.

ISBN: 88-7984-853-4 - EAN13: 9788879848534

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Collin de Plancy in questa "Storia dei Vampiri" ci presenta una accuratissima disamina e analisi dei vampiri e dei casi di vampirismo, veri o presunti che fossero, e nella sua prefazione afferma che «Se il vampirismo avesse qualche fondamento, si dovrebbe credere che Dio sia stato spodestato e che sia Satana a governare ora questo sfortunato mondo sublunare». Sul finire del Settecento e per tutto l'Ottocento, in particolare in Francia e Inghilterra, si sviluppò la ricerca quasi ossessiva delle forze dell'occulto, che coinvolse persone di ogni ceto sociale, portando alla produzione di molti testi che ancora oggi dominano e suscitano terrore, sia sui vampiri sia su personaggi "malefici" nati proprio in quel particolare momento storico culturale. Questo libro, pubblicato nel 1820 a Parigi solo un anno dopo The Vampyre di John Polidori e due anni dopo Frankenstein, or the modern Prometheus di Mary Shelley, anticipa di due secoli i moderni studi sul vampirismo e sulle "presenze" dell'occulto, oggi argomento totalmente sdoganato e di comune accettazione, ed è la base e il fondamento di tutti gli studi successivi. È singolare il fatto, osservato dallo stesso Plancy, che fosse stato proprio il secolo di Voltaire eCollin de Plancy in questa Storia dei Vampiri ci presenta una accuratissima disamina e analisi dei vampiri e dei casi di vampirismo, veri o presunti che fossero, e nella sua prefazione afferma che «Se il vampirismo avesse qualche fondamento, si dovrebbe credere che Dio sia stato spodestato e che sia Satana a governare ora questo sfortunato mondo sublunare». Sul finire del Settecento e per tutto l'Ottocento, in particolare in Francia e Inghilterra, si sviluppò la ricerca quasi ossessiva delle forze dell'occulto, che coinvolse persone di ogni ceto sociale, portando alla produzione di molti testi che ancora oggi dominano e suscitano terrore, sia sui vampiri sia su personaggi "malefici" nati proprio in quel particolare momento storico culturale. Questo libro, pubblicato nel 1820 a Parigi solo un anno dopo The Vampyre di John Polidori e due anni dopo Frankenstein, or the modern Prometheus di Mary Shelley, anticipa di due secoli i moderni studi sul vampirismo e sulle "presenze" dell'occulto, oggi argomento totalmente sdoganato e di comune accettazione, ed è la base e il fondamento di tutti gli studi successivi. È singolare il fatto, osservato dallo stesso Plancy, che fosse stato proprio il secolo di Voltaire e degli enciclopedisti a registrare il maggior numero di racconti sui vampiri. Ciò, tuttavia, non dovrebbe stupire, in quanto, come già enunciava Edmund Burke, con la sua teoria del delightful horror - proprio nel XVIII secolo - ciò che suscita terrore può nondimeno affascinare, come dimostra il fortunato filone dell'horror, dal primo romanzo gotico del Walpole a oggi.

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