O. M. Ungers e la cultura italiana. La crisi del progetto moderno e la rifondazione dell'architettura come forma autonoma
Maggioli Editore
A cura di Vieths S.
Santarcangelo di Romagna, 2016; br., pp. 102, cm 14,5x21,5.
(Politecnica).
ISBN: 88-916-1806-3
- EAN13: 9788891618061
Soggetto: Architetti e Studi,Urbanistica e Viabilità
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.02 kg
Partendo da questa finalità i singoli testi discutono le questioni aperte nel discorso sull'architettura nella fase degli ultimi CIAM (C. Baglione), i riferimenti culturali per O.M. Ungers (A. Trentin) e i contenuti del dibattito sull'architettura in Italia (S. Protasoni). L'intervento di Vittorio Gregotti, che nel 1959 si reca a Colonia insieme con Aldo Rossi per intervistare Ungers, racconta di questo incontro e analizza il ruolo di Ungers nel discorso teorico sull'architettura degli anni seguenti. Un testo introduttivo presenta le tre Prime Case e le colloca nell'insieme dell'opera di Ungers come punto di partenza di una riflessione ininterrotta sulla questione della forma in sé; una ricerca morfologica che diventa centrale nell'intera opera di Ungers e collega come un filo rosso gruppi di opere dal carattere a prima vista ben diverso. Si tratta di una ricerca continua su questioni fondamentali dell'architettura che non ha perso niente della sua attualità e sembra adatta a mettere in relazione la discussione del secondo dopoguerra al discorso attuale sull'architettura. L'idea di pubblicare questa raccolta di testi è nata a seguito di una conferenza che ha avuto luogo al Politecnico di Milano nel 2015 in occasione della mostra O.M. Ungers - Prime Case presso lo Spazio mostre degli Archivi Storici. La mostra presentava, anche con materiali inediti, tre opere che hanno un ruolo chiave nella fase iniziale del lavoro di Oswald Mathias Ungers tra il 1957 e il 1962.