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Ori, argenti, gemme. Restauri dell'opificio delle pietre dure

Mandragora

Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 30 settembre 2007 - 8 gennaio 2008.
A cura di Innocenti C.
Firenze, 2007; br., pp. 160, ill. col., cm 20x22,5.

ISBN: 88-7461-103-X - EAN13: 9788874611034

Soggetto: Arte dei Metalli (Bronzo, Ferro, Peltro..),Collezioni,Oreficeria (Argento, Gemme, Gioielli, Oro),Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Firenze

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.7 kg


Dal 30 settembre e fino al gennaio 2008 gli spazi espositivi di PalazzoMedici Riccardi ospitano quindici capolavori restaurati o in corso di restauro presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Tutti di eccezionale pregio artisticoma assai diversi fra loro per tipologia, epoca e provenienza, i pezzi illustrano efficacemente la complessità e varietà degli interventi operati nei laboratori dell'Opificio;
la presenza di opere in corso di restauro, poi, documenta con immediatezza le varie fasi del lavoro (smontaggio, consolidamento, integrazione, pulitura).
Si trovano così eccezionalmente insieme, fra gli altri, uno splendido altarolo portatile (xi-xii secolo) in argento emarmo serpentino daModena e la Croce Santa duecentesca di Castiglion Fiorentino, un pendente cinquecentesco in oro, smalti e pietre preziose con il Pellicano che nutre i piccoli dalMuseo Alessi di Enna e la Gruccia di san Giovanni Gualberto in argento, avorio e smalti dall'abbazia diVallombrosa, un calice e una croce dell'orafoCosimoMerlini da Luco diMugello e due opere seicentesche di LeonardoMontalbano, la Corona dellaMadonna della Visitazione di Enna e lo straordinario Ostensorio di sant'Ignazio di Palermo, completamente riassemblato a partire da innumerevoli frammenti.
Una menzione particolare, infine, meritano i pezzi provenienti dalMuseo dell'Opera di SantaMaria del Fiore di Firenze: il trecentesco reliquiario del Libretto, commissionato daCarloVdi Francia e avventurosamente giunto in Italia, due Angeli di Antonio di Salvi Salvucci dal reliquiario di san Girolamo e tre formelle e una porzione di galleria del celeberrimoAltare d'argento di SanGiovanni, che per oltre cento anni - dal 1366 al 1483 - impegnò generazioni di orafi e scultori fiorentini, fra cuiAntonio del Pollaiolo eAndrea del Verrocchio.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci