Quinto Martini
Mandragora
San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, 24 maggio - 30 giugno 2013.
A cura di De Gara C.
Testo Italiano e Russo.
Firenze, 2013; br., pp. 80, ill., tavv. col., cm 22,5x22,5.
ISBN: 88-7461-198-6
- EAN13: 9788874611980
Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
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Quinto Martini un grande maestro poco noto in Italia che si inerisce nella linea della grande tradizione figurativa della scultura classica. Nato a Seano da una numerosa famiglia contadina, ha legato la propria vita artistica a Firenze e alla Toscana, e attraverso le sue testimonianze artistiche di scultore, pittore e scrittore, ha animato vivacemente il dibattito culturale del XX secolo. Dalle sue parole circa la propria infanzia, affiorano un'attitudine e uno stile molto indipendenti e liberi: "Figlio di contadini, ho lavorato da ragazzetto la terra insieme coi miei e durante le ore di riposo, nei pomeriggi d'estate, all'ombra delle viti e degli alberi del campo, presto incominciai a impastar mota, cercando di ritrarre i corpi degli uomini che dormivano sdraiati sull'erba". Dal forte legame con il suo luogo di origine nasce la sua creatività: "Le mie sculture vogliono prima di tutto esprimere la semplice vitalità di questa terra." Molti dei suoi personaggi sono reali, vivono intorno a lui e sono ripresi nelle loro attività quotidiane, nella loro spontaneità. La donazione da parte della signora Teresa B. Martini e dal comune di Carmignano di cinque opere provenienti dal parco-museo di Seano (Alcea, Natura, Pioggia, Mendicante, Gallo), testimoniano l'alta qualità e varietà dell'espressione creativa dell'artista e costituiranno una significativa integrazione alla collezione di scultura italiana del XX secolo dell'Ermitage.