Territori instabili. Confini e identità nell'arte contemporanea-Unstable territory. Borders and identity in contemporary art
Mandragora
A cura di Guadagnini W. e Nori F.
Firenze, Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, 11 ottobre 2013 - 19 gennaio 2014.
Testo Italiano e Inglese.
Firenze, 2013; ril., pp. 151, ill. b/n e col., tavv., cm 25x25.
ISBN: 88-7461-214-1
- EAN13: 9788874612147
Soggetto: Collezioni,Fotografia,Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.97 kg
La mostra "Territori instabili" propone opere di artisti internazionali in cui viene ripensata l'idea di territorio nel mondo contemporaneo, sempre più caratterizzato da un superamento di concetti come nazione o confine. Le opere degli artisti presenti nel catalogo forniscono differenti attitudini, modi di vivere e riflessioni sul rapporto instabile tra identità, territorio e confine in un'era di grandi aspettative (e illusioni) su un territorio globale condiviso. Fotografie, video, installazioni danno lo spunto per riflessioni sull'idea di frontiera come scoperta o barriera, sulla ibridazione tra cosmopolitismo e rivendicazione territoriale, sulla figura dell'artista stesso nella sua condizione di viaggiatore, nomade o sperimentatore in bilico tra territori fisici e simbolici. Artisti come Sigalit Landau (Israele, 1969) e Paulo Nazareth (Brasile, 1977) pongono al centro della loro ricerca il proprio corpo tramite azioni performative; Kader Attia (Francia, 1970) è autore di una installazione fatta di frammenti di specchi; Tadashi Kawamata (Giappone, 1953) realizza una installazione site specific con alcune sculture effimere in legno simili a nidi d'uccello; con il video The Right of Passage di Oliver Ressler (Austria, 1970) e Zanny Begg (Australia, 1972) affrontano il tema dei diritti di cittadinanza e dell'identità nazionale; Paolo Cirio (Italia, 1979) presenta il progetto Loophole for all ("Scorciatoia per tutti") che unisce hacking digitale e azione artistica.