A mon povoir. La biblioteca di Francesco Sassetti, banchiere fiorentino
Mandragora
A cura di Scipioni S.
Firenze, 2021; br., pp. 136, ill., cm 14,5x20.
ISBN: 88-7461-542-6
- EAN13: 9788874615421
Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Firenze,Italia,Toscana
Testo in:
Peso: 0.67 kg
Francesco Sassetti (1421-1490) fu protagonista di una delle più sfolgoranti carriere tra gli uomini d'affari del Rinascimento. Divenne giovanissimo uomo di fiducia della famiglia Medici, curatore del Banco di Avignone e poi di Ginevra per poi ottenere nel 1459 l'incarico di direttore generale del Banco fiorentino, che ricoprì fino alla morte. Uomo di grande ricchezza e prestigio come testimoniano l'acquisto di Villa La Pietra, sulla via Bolognese, e la realizzazione della cappella di famiglia entro la chiesa di Santa Trinita, raccolse nella vita una imponente biblioteca. Una parte consistente dei manoscritti che erano in suo possesso entrò a far parte della biblioteca della famiglia Medici e per tale ragione è attualmente conservata nella Biblioteca Medicea Laurenziana, che lo omaggia con una mostra dedicata. Il catalogo presenta la selezione di manoscritti, a partire dai più antichi, originari della Francia e acquistati durante i soggiorni d'oltralpe. Seguono i manoscritti prodotti in ambiente fiorentino a partire dagli anni settanta del V secolo dai tre copisti più rappresentati nella biblioteca di Francesco: Hubertus W., conosciuto per aver lavorato per il celebre libraio Vespasiano da Bisticci, Bartolomeo Fonzio, umanista di spicco, segretario e collaboratore dal 1471 di Sassetti, e suo fratello Niccolò Fonzio. Un'ultima sezione è infine dedicata ad altri copisti, coevi di Sassetti, ai quali furono commissionati codici per la sua biblioteca: tra essi spiccano i tre splendidi manoscritti liviani di mano di Giovanfrancesco Marzi da San Gimignano.