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Giuseppe Stampone. Ritratti Bic Data Blue. Ediz. Italiana e Inglese

Maretti Editore

Bergamo, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, 5 giugno - 27 luglio 2014.
A cura di Di Pietrantonio G.
Testo Italiano e Inglese.
Falciano, 2014; cartonato, pp. 264, ill. b/n e col., tavv., cm 22,5x29,5.

ISBN: 88-98855-03-6 - EAN13: 9788898855032

Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testi in  inglese, italiano  testi in  inglese, italiano  

Peso: 1.48 kg


Dal 5 giugno al 27 luglio 2014 la GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ha presentato la mostra Ritratti - Bic Data Blue, personale di Giuseppe Stampone (1974; vive e lavora a Teramo e a Roma). Parte della serie espositiva che il museo dedica da anni agli artisti emergenti più interessanti sulla scena internazionale - invitati a presentare un progetto site-specific commissionato per l'occasione - è stato qui possibile ammirare un corpus di cento lavori inediti dell'artista realizzati con la penna Bic, una tecnica che accomuna diversi lavori della ricerca artistica di Giuseppe Stampone, dagli 'abbecedari' al progetto Global Education. I cento ritratti raffigurano i più importanti e influenti artisti della contemporaneità: da Ai Weiwei a William Kentridge; da Marina Abramovi? a Shirin Neshat; da Jannis Kounellis a Maurizio Cattelan e rivelano, al contempo, la volontà dell'artista di lavorare come 'pittore di corte', identificando con questa definizione il più ampio e complesso sistema dell'arte. In questo modo si contestualizza ampiamente l'incipit originario del fare artistico che sottende la messa in opera della mostra stessa, ovvero l'interesse personale dell'artista verso un genere, quello del ritratto di corte, che ha segnato in modo significativo la storia dell'arte, a partire dalla classicità, e che ha visto all'opera artisti come Tiziano, Velázquez, Bronzino, van Dyck, Hilliard e Lotto, solo per citarne alcuni.
Insieme al 'chi', questi disegni integrano nel loro significato il 'come' e il 'perché' un personaggio venga ritratto, indagando altresì sulle giustificazioni retoriche e sul dibattito critico sviluppatisi nella "corte" contemporanea. La mostra articola quindi una riflessione sul significato del realizzare un ritratto oggi, sulla presenza e assenza del soggetto e sul valore del ritratto stesso, al fine di restituire non solo la personalità, ma anche il contesto all'interno del quale un soggetto opera. La tecnica della ritrattistica viene riabilitata e reinterpretata, dopo che la fotografia e le ricerche pittoriche della contemporaneità l'hanno - se non trascurata e dismessa - quantomeno manipolata. I cento protagonisti sono ritratti a mezzo busto, tutti nella medesima posizione frontale; i disegni sono stati realizzati prendendo a modello immagini trovate in internet, o completati dall'immaginazione dell'artista che intende così contrapporsi a quella che è stata una delle caratteristiche tipiche del ritratto, ossia la ripresa dal vero del soggetto. Nella serie creata appositamente per la mostra alla GAMeC, Stampone ha scelto di ritrarre personalità che hanno raccontato, interpretato e mediato la trasformazione del mondo, mettendo in atto una sorta di 'archiviazione del sapere' e proponendo al pubblico una reinterpretazione di stampo enciclopedico che muove una riflessione sul significato dell'essere artista oggi.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci