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Pierre Puvis de Chavannes. Allori senza fronde

Marsilio

Nuoro, Man, 15 marzo - 9 giugno 2019.
A cura di Fassi L. e Salvadori A.
Venezia, 2019; br., ill. col.

ISBN: 88-297-0139-4 - EAN13: 9788829701391

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


In due intensi decenni di mostre e progetti artistici, il punto di forza del MAN è stato quello di aver saputo proporre al proprio pubblico un programma espositivo variegato, imprevedibile e sempre mutevole. Se l'attenzione alla ricerca artistica contemporanea rimane uno snodo centrale dell'attività dell'istituzione, il MAN negli anni ha tuttavia indagato con attenzione e originalità i percorsi e gli sviluppi dell'arte moderna occidentale. L'intenzione del museo è infatti accompagnare i visitatori in un viaggio di conoscenza dove emerga con forza la continuità che lega tra loro le diverse esperienze artistiche succedutesi nei secoli che hanno scritto la storia dell'arte moderna e contemporanea.

Allori senza fronde presenta per la prima volta al pubblico italiano un affascinante esplorazione del laboratorio artistico di Pierre Puvis de Chavennes, artista protagonista dell'arte francese tra Otto e Novecento e la cui attività ha influenzato con forza lo sviluppo artistico delle generazioni che lo hanno seguito, come testimonia la continua ammirazione tributatagli da Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh, George Seurat e Henry Matisse.

Composta da prestiti provenienti da collezioni private e pubbliche, la mostra presenta una selezione di opere su carta e dipinti di un artista fondamentale della fine del XIX secolo.

Pierre Puvis de Chavannes nacque a Lione, in Francia, nel 1824, il più giovane di quattro figli di una famiglia discendente dalla nobiltà della Borgogna. Interrotti gli studi in ingegneria in seguito alla morte della madre e a una lunga malattia, Puvis trascorse un lungo soggiorno in Italia per ritrovare la salute.

Quest'esperienza italiana, assieme all'incontro con le opere di Giotto e Piero della Francesca, ebbe una profonda impressione su Puvis, che decise di dedicarsi interamente all'arte dopo il suo ritorno a Parigi nel 1848. Puvis cominciò a lavorare negli studi di Henri Scheffer, Eugène Delacroix e Thomas Couture, rifuggendo la formazione artistica convenzionale e dipingendo da solo nel suo studio. Il suo interesse per i grandi temi eroici e l'immaginario classico portò Puvis a intraprendere la pittura murale, considerata a quel tempo la suprema ambizione per tutti i pittori realisti più ambiziosi.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci