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Lo specchio del gusto. Vittorio Cini e il collezionismo d'arte antica nel Novecento

Marsilio

A cura di Barbero M. L.
Venezia, 2021; br., pp. 192, ill. b/n e col., cm 17x24.

ISBN: 88-297-0550-0 - EAN13: 9788829705504

Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


Gli atti della giornata di studi dedicata dall'Istituto di Storia dell'Arte a Vittorio Cini e al suo collezionismo artistico nel 2017, escono in occasione del quarantennale della morte del fondatore e del settantennale della Fondazione Giorgio Cini. L'esistenza di Vittorio Cini è stata costantemente segnata da quella che è una vera e propria passione per il collezionismo d'arte; un collezionismo rivolto principalmente alle testimonianze del passato, all'arte antica in tutte le sue manifestazioni tecniche e tipologiche che custodissero e restituissero lo spirito di un'epoca, di una personalità, di una scuola, di una cultura, secondo quelle istanze culturali legate al gusto per i cosiddetti primitivi e alla "Rinascimentomania", che marchiano in termini di predilezioni, e conseguenti disponibilità sul mercato e riflessi negli scambi antiquari, un'intera generazione tra Ottocento e Novecento. Vittorio Cini è esponente di quella ricca e intraprendente borghesia industriale che nasce nell'ultimo quarto del XIX secolo, in tempo per nutrire la propria formazione, in fatto di gusto, con la trama di valori e gerarchie formali di fine secolo, di matrice anglosassone, che fanno capo a Walter Pater e a Bernard Berenson e che avevano plasmato leggendarie collezioni di altrettanto leggendarie figure di collezionisti americani, come Isabella Stewart Gardner, John Pierpont Morgan, Henry Walters, Henry Clay Frick; valori che informano solo in parte i restauri e l'allestimento del Castello di Monselice affidato all'amico fraterno, e concittadino, Nino Barbantini. L'amore di Cini per le cose belle fu nutrito da un coté di illustri consiglieri, storici dell'arte e uomini di cultura che diedero alle sue pulsioni collezionistiche ordine e forma. Il volume raccoglie gli interventi di Andrea Bardelli, Annamaria Bava, Stefano Bruzzese, Antonella Chiodo, Alvar González-Palacios, Mauro Natale, Anna Orlando e Maurizio Reberschak. E tale è l'importanza del rapporto tra Vittorio Cini e Federico Zeri che si e deciso di pubblicare, in calce agli Atti, il regesto del carteggio corrispondente custodito nell'Archivio Vittorio Cini di Venezia.

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