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Sensi contemporanei in Basilicata. Dalla 50ª esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia

Marsilio

Venezia, 2004; br., pp. 80, ill., cm 23,5x29.
(Libri Illustrati).

collana: Libri Illustrati

ISBN: 88-317-8541-9 - EAN13: 9788831785419

Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo,Nessun Periodo

Luoghi: Calabria e Basilicata

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.52 kg


La 50esima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia Sogni e Conflitti; la dittatura dello spettatore apriva una serie di finestre sul mondo dell'arte contemporanea, su i desideri della società e della cultura contemporanee. Questa mostra e la Biennale tuttavia volevano non solo confermare il proprio ruolo come punti di convergenza internazionale a Venezia ma anche sviluppare e trasformarsi in motori per una diffusione più ampia dei linguaggi dell'arte contemporanea in Italia e in particolare nelle regioni del meridione, dove nuove energie creative e contesti espositivi da molti anni si stanno sviluppando e crescendo. La Biennale di Venezia e la 50esima Esposizione Internazionale d'Arte, con la sua struttura composta e ricca di molteplici visioni, hanno voluto pensare, progettare e immaginare una Biennale che finalmente esce dai propri confini originali e viaggia altrove, creando un sistema culturale, sviluppando un dialogo e offrendo la possibilità in altri contesti di far fruttare il patrimonio e l'esperienza storica della più importante istituzione dedicata all'arte contemporanea in Italia. Il progetto di una Biennale al Sud, che in sette regioni diverse: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia e in dieci città: L'Aquila, Bagheria, Bari, Campobasso, Lecce, Matera, Napoli, Palermo, Potenza e Reggio Calabria, sviluppi, comunichi e allarghi le diverse sezioni presentate a Venezia nel 2003, portando in contatto artisti e curatori di tutto il mondo con le realtà artistiche legate ai diversi territori e alle diverse realtà urbane, assume un significato molto importante per la trasformazione e l'identità della Biennale stessa. La Biennale di Venezia da evento autoreferente si trasforma in zona di scambio e di sviluppo per tutto il mondo dell'arte italiana. Questa iniziativa ha come obiettivo quello di arricchire la propria storia attraverso l'esperienza che le diverse regioni e città gli offriranno, creando un sistema di relazioni e scambi creativi che daranno l'occasione ai vari contesti di produrre e rinnovare realtà e spazi che nel futuro, tramite questo legame con la Biennale, potranno diventare terreno di confronto continuo e costante per una serie di scambi che da Venezia arriveranno al Sud e dal Sud arriveranno a Venezia. In questa prospettiva il mio obiettivo è stato quello di chiedere ad ogni curatore di reiterpretare il progetto in considerazione del nuovo contesto e delle nuove architetture che avrebbero ospitato le diverse sezioni. Inoltre come direttore della 50esima Esposizione Internazionale d'Arte ho riflettuto su come poter aggiungere un valore innovativo al progetto Sud creando una sezione esclusivamente nuova, Movimento/Movimenti, che presentasse una selezione delle migliori opere di video e film presentate in tutta la 50esima Esposizione Internazionale d'Arte. Questa nuova sezione non solo sottolinea l'aspetto sperimentale dell'immagine in movimento sempre più usata dagli artisti contemporanei, creando per la prima volta un confronto fra modi diversi di usarla e presentarla nel contesto della mostra, ma coglie l'opportunità di poter offrire contemporaneamente a pubblici diversi (Matera, Lecce, Bagheria) le stesse opere d'arte. Interpretando il video e il film come mezzi di comunicazione artistica capaci di essere presentati simultaneamente, a differenza delle opere d'arte tradizionali, in contesti diversi. Movimento/Movimenti diventa quindi l'occasione al Sud per aprire un dibattito sulla natura, la presentazione e la fisicità dei nuovi media, un tema attuale ma ancora raramente discusso. La mostra diventa anche piattaforma su cui costruire un dialogo utile all'intero sistema dell'arte contemporanea

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