Con i miei occhi. With my eyes
Marsilio
A cura di Parisi C. e Racine B.
Padiglione della Santa Sede per la Biennale Arte 2024.
Testo Italiano e Inglese.
Venezia, 2024; br., pp. 240, ill. col., cm 20x25.
EAN13: 9791254632048
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Arte, poesia, umanità e diritti si intrecciano e si condensano nel volume Con i miei occhi, edito da Marsilio Arte, dedicato alla partecipazione del Padiglione della Santa Sede alla 60. Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia. Si tratta di una realtà inedita e senza precedenti con l'apertura fisica e concettuale della Casa di Reclusione Femminile di Venezia - Giudecca, che vede il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle detenute. Questo progetto apre prospettive nuove sulle dinamiche sociali e artistiche, sfidando pregiudizi e convenzioni, riflettendo sulle strutture di potere nell'arte e nelle istituzioni. Curato dal direttore di Palazzo Grassi Bruno Racine e da Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, e realizzato sotto la direzione artistica di Irma Boom, il catalogo documenta il dialogo attivo che si è instaurato tra le donne detenute che abitano questo luogo e gli otto artisti di fama internazionale coinvolti nel progetto: Maurizio Cattelan, Claire Fontaine, Bintou Dembélé, Simone Fattal, Sonia Gomes, Corita Kent, Marco Perego e Zoe Saldana, Claire Tabouret. Il titolo della pubblicazione è tratto da un frammento di poesia che riprende un antico testo sacro e una poesia elisabettiana. "Io non ti amo coi miei occhi" (Shakespeare, Sonetto 14) risuona con i versetti 42.5 del Libro di Giobbe "I miei occhi ti hanno veduto", in una dissolvenza incrociata, che sfuma in un'azione dove il vedere è sinonimo di toccare con lo sguardo, di abbracciare con l'occhio, di far dialogare la vista e la percezione. Il volume si apre con una prefazione di Papa Francesco e ospita un contributo del Cardinale José Tolentino de Mendonça, dal titolo Quando ti abbiamo visto? Prosegue, poi, con un ricco testo curatoriale che sviscera il progetto avvalendosi delle testimonianze degli artisti coinvolti, di Olivian Cha e Nellie Scott (Corita Art Center, Los Angeles), delle detenute e dello staff del carcere: «Scegliendo un carcere in attività», scrivono i curatori, «si è voluto andare oltre una proposta artistica che avrebbe raggiunto solo il pubblico internazionale dell'arte contemporanea; il nostro obiettivo è stato quello di impegnarci in un'esperienza umana ricca e complessa, in cui gli esclusi dalla società fossero protagonisti. In breve, dimostrare fattivamente come l'arte possa cambiare la vita, cambiare il modo in cui i visitatori guardano questo universo in linea di principio impenetrabile e il modo in cui le detenute guardano sé stesse. Il titolo proposto, Con i miei occhi, evoca questa riflessione, una conversione dello sguardo a cui l'arte ci invita e a cui conferisce la sua piena dimensione». Una conversazione inedita tra Hans Ulrich Obrist e Julia Kristeva affronta invece i temi dell'arte come «contaminazione di significato e sensi di trionfo dell'esperienza soggettiva del mondo», ma anche dell'epifania come punto di fuga dell'incontro con l'arte. A completare il catalogo, un ricco apparato iconografico include le fotografie di Marco Cremascoli, che narrano i luoghi dell'esposizione e le opere in mostra, e le fotografie di Juergen Teller, il quale ha documentato la storica visita di Papa Francesco al Padiglione della Santa Sede; la testimonianza di questo evento è arricchita dal testo che lo stesso Papa ha letto durante l'udienza del 28 aprile 2024 alla Casa di reclusione.