Saodat Ismailova. A seed under our tongue
Marsilio
Milano, Pirelli Hangar Bicocca, 12 settembre 2024 - 12 gennaio 2025.
A cura di Tenconi R.
Testo Italiano e Inglese.
Venezia, 2024; br., pp. 240, ill., cm 17x24.
EAN13: 9791254632352
Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.72 kg
Saodat Ismailova (Tashkent, Uzbekistan, 1981; vive e lavora fra Parigi e Tashkent) è una filmmaker della prima generazione di artisti dell'Asia centrale appartenenti all'era post-sovietica. Con i suoi film e installazioni, esplora memorie collettive, pratiche spirituali, rituali e conoscenze ancestrali che appartengono alla sua regione d'origine, affrontando temi quali l'eredità culturale, la rappresentazione della donna e la resistenza all'impatto dell'azione umana sull'ambiente. In occasione dell'omonima retrospettiva ospitata in Pirelli HangarBicocca, aperta al pubblico dal 12 settembre 2024 al 12 gennaio 2025, Marsilio Arte pubblica un'estesa monografia sull'artista, con un progetto grafico firmato Metodo Studio. Il volume raccoglie e presenta i lavori esposti in mostra, ripercorrendo la pratica di Ismailova attraverso una pluralità di voci, tra studiosi e critici internazionali specializzati in diversi ambiti di conoscenza. Tra questi, il testo della critica Erika Balsom, docente in Film Studies al King's College di Londra, approfondisce il distintivo uso dell'immagine in movimento di Ismailova; mentre il saggio della ricercatrice Dilda Ramazan contestualizza l'opera nel panorama storico-artistico della regione dell'Asia centrale. Arricchito da una nota introduttiva di Marco Tronchetti Provera e dal saggio della curatrice Roberta Tenconi che riflette sulla retrospettiva, il volume contiene inoltre un'estesa documentazione fotografica di tutte le opere presenti in mostra e approfondimenti tematici, tra cui un contributo di Marcella Lista, curatrice al Centre Pompidou di Parigi, che mette in luce i riferimenti filosofici e spirituali nella pratica dell'artista, e un testo di Rolando Vasquez, professore di teoria post-decoloniale all'Università di Amsterdam.