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Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle terre di Castelfiorentino. Pittura devozionale in Valdelsa

Maschietto Editore

Castelfiorentino, Be. Go. Museo Benozzo Gozzoli, 30 aprile - 31 luglio 2011.
A cura di Nocentini S. e Padoa Rizzo A.
Montecatini Terme, 2016; ril., pp. 204, 75 ill. col., tavv. col., cm 17x24.
(La Città degli Uffizi. 7).

collana: La Città degli Uffizi

ISBN: 88-6394-025-8 - EAN13: 9788863940251

Soggetto: Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.8 kg


La Mostra, inserita nella collana de La città degli Uffizi ideata dal direttore della Galleria Antonio Natali per promuovere realtà museali 'minori' attraverso il prestito di opere d'arte conservate nelle riserve degli Uffizi, si incentra sui pittori presenti sul territorio di Castelfiorentino ed in Valdelsa nella seconda metà del Quattrocento, con particolare attenzione a Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli. L'evento prevede l'esposizione di quattordici prestigiose opere collegate storicamente e artisticamente ai maestosi tabernacoli della Visitazione e della Madonna della Tosse, affrescati da Benozzo Gozzoli fra il 1484 ed il 1491 e conservati nel Be.Go., il nuovo museo dedicato all'artista. Così, accanto alla tavola del Beato Angelico, proveniente dai Musei Vaticani, ai dipinti di Cosimo Rosselli e di Benozzo Gozzoli da Assisi, Vicchio e Città di Castello, fioriranno tesori d'arte meno conosciuti ma di grande interesse: pale appartenenti a oratori e pievi e dipinti conservati nei musei della Valdelsa senese, nella quale spicca il Benozzo Gozzoli di San Gimignano, e della Valdelsa fiorentina, dove si incastona il gioiello del Museo d'Arte Sacra di Santa Verdiana a Castelfiorentino. Opere commissionate da conventi fondati da importanti ordini religiosi, confraternite locali, piccole comunità di devoti e famiglie facoltose. La Mostra sarà il fulcro intorno al quale tutta la comunità locale esprimerà, con iniziative di valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico che le appartiene, la propria forte condivisione del valore intrinseco dell'iniziativa, volta a porgere al godimento del pubblico la bellezza presente in un mosaico di luoghi che identificano il proprio sigillo culturale nel concetto di "Museo diffuso". Come afferma a buon diritto Antonio Paolucci, Benozzo Gozzoli è il "genius loci" di una Valdelsa che farà recuperare al visitatore di oggi la suggestione di un'epoca e di un territorio caratterizzato da un intenso fervore artistico.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci