Athanor (2008). Vol. 11: Umano troppo disumano
Meltemi Editore
A cura di De Leonardis F. e Ponzio A.
Roma, 2008; br., pp. 380, cm 21x20,5.
collana: Athanor. Semioetica, filosofia, Arte, Letteratura
ISBN: 88-8353-659-2
- EAN13: 9788883536595
Soggetto: Periodici
Testo in:
Peso: 0.73 kg
"Investimenti in capitale umano, ingerenze umanitarie, interventi militari umanitari, guerre umanitarie: umano troppo disumano. Nell'odierna fase della comunicazione-produzione globale il "carattere distruttivo" (Walter Benjamin) della forma capitalistica ha assunto una portata planetaria. A esso sono inseparabilmente collegati l'affermazione dell'identità e dell'appartenenza, la difesa e l'esportazione dei valori del "nostro stile di vita", l'"ascesa della soggettività", l'incremento parossistico delle sue pretese, della sua fiducia, della sua arroganza, la boria della ragione, l'esaltazione della tecnica, del lavoro-mercé, della produttività, l'accanimento della riduzione del sociale a una comunità di lavoro, proprio mentre si prospetta inesorabile la situazione di una "società di lavoratori senza lavoro" (Hannah Arendt). La filosofia della contemporaneità, del nostro tempo, la filosofia dell'attuale, che avalla il rassegnato adeguamento e la sottomissione dell'"animale razionale" e "politico" alla "dura legge del reale" fino al consenso all'"extrema ratio" della guerra, fa parte della stessa ideologia distruttiva. Non perché,, opponendosi all'umanesimo pacifista della coscienza in pace, dell'"anima bella", implichi la difesa dell'"inumano", ma perché conserva, come l'umanesimo perbenista e tollerante, il disconoscimento dell'alterità, propria e altrui, dell'alterità del tempo, che continua a essere il tempo lineare del "soggetto solo" (Emmanuel Lévinas), della sincronia, della Storia.