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Supplica degli stampatori e dei libraj d'Italia al papa Pio VI

Memori

Roma, 2010; br., pp. 48, cm 12,5x21.
(Reprint. 1).

collana: Reprint

ISBN: 88-89475-64-1 - EAN13: 9788889475645

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


È il 1785 quando un anonimo editore romano si rivolge con queste parole al pontefice Giovanni Angelo Braschi, Pio VI. La Rivoluzione francese è ancora lontana, ma le idee di libertà sono ben chiare per l'autore di questa supplica al papa: la parola, e il pensiero sono delle facoltà dell'anima, sopra a cui cosa alcuna non sembra avere alcun diritto, seppure non turbano l'ordine politico, e civile di uno Stato; e in quest'ultimo caso ancora non dovrebbe essere soggette che alla riprensione. Si punisce il cittadino che ha parlato, o che ha scritto come quello che ha agito, e si confonde così l'ordine dei delitti, e delle pene. Giammai gli antichi governi posero una inquisizione sopra la penna; tutti ebbero la libertà di riflettere, e comunicare le proprie idee.

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