Hybris. I limiti dell'uomo tra acque, cieli e terre
Mimesis Edizioni
A cura di A. Camerotto e Carniel S.
Sesto San Giovanni, 2014; br., pp. 225, ill., cm 14x21.
(Classici Contro. 3).
collana: Classici Contro
ISBN: 88-575-2304-7
- EAN13: 9788857523040
Testo in:
Peso: 0.39 kg
La parola "hybris" significa violenza, oltraggio, arroganza: è una parola degli uomini e indica la violazione di un limite, di una misura, di fronte agli dei, agli altri uomini, di fronte alla natura. È la violazione di un "kosmos" e di una armonia, una assenza di consapevolezza e di responsabilità. È avanzare in equilibrio su un filo fragile con la superbia e la sventatezza che lo possono spezzare. "Hybris", allora, tra gli entusiasmi della tecnologia e le inquietudini ecologiche diviene una parola adatta per il nostro presente, ne avvertiamo sempre più le conseguenze in ogni nostra azione, sempre più forte il pericolo per la nostra stessa esistenza. È forse buona cosa pensarci. Ne discutiamo in questo libro unendo in maniera inconsueta le parole dei classici antichi e i pensieri della scienza moderna, per cercare di comprendere, a partire dall'idea di Prometeo che ha donato agli uomini il fuoco, le lettere e i numeri, se v'è ancora qualche equilibrio possibile tra la nostra "hybris" e il mondo che ci circonda.