Casa Saraceni. Una dimora immaginaria a Bologna
Minerva Edizioni
A cura di Buscaroli B.
Immagini fotografiche di Corrado Fanti.
Presentazione di Cesare De Seta.
Argelato, 2004; ril., pp. 176, ill., cm 25x31.
ISBN: 88-7381-106-X - EAN13: 9788873811060
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Città,Collezioni,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali
Periodo: 1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Emilia Romagna
Extra: Affreschi
Testo in:
Peso: 1.41 kg
cuore della città di Bologna, nell'attuale via Farini, ha una secolare storia che si intreccia con quella delle famiglie e delle istituzioni che più caratterizzarono le vicende cittadine. L'edificio, che si strutturò come dimora di famiglia nel XV secolo, mantenne le sue caratteristiche portanti per diversi secoli, nonostante i tanti proprietari e le svariate trasformazioni utilitaristiche che ne fecero, nel tempo, casa privata, pasticceria, museo, banca, prima di diventare sede della Fondazione Cassa di Risparmio. Il ricco e prestigioso volume, curato da Beatrice Buscaroli Fabbri, testimoniando di questo carattere eclettico della Casa Saraceni', ne traccia l'intera vicenda concentrandosi in modo particolare sul rifacimento novecentesco che seguì l'acquisizione da parte del Credito Fondiario della Cassa di Risparmio. Negli anni Trenta del Novecento, infatti, l'architettura degli interni venne completamente ristrutturata per adattare gli spazi alle nuove necessità. L'arredo e la decorazione pittorica delle sale furono compiute dall'ingegnere bolognese Augusto Baulina Paleotti e dal pittore Roberto Franzoni, ultimo rappresentante bolognese dello stile floreale', nell'ambito di un progetto di decorazione totale' che comprendeva il disegno dei mobili come quello delle vetrate, fino ad ogni minuto particolare, lasciando nelle sale principali dell'edificio
un coltissimo esempio di decorazione in uno stile neorinascimentale' che unisce sequenze di elegantissime grottesche a pannelli dipinti con gusto raffinato di stile eclettico'. Il saggio della curatrice ricostruisce interamente la vicenda biografica di questo pittore che, pur avendo avuto un ruolo di primo piano all'interno dell'importante mostra sul Liberty bolognese, ha lasciato il suo sforzo più imponente in un edificio normalmente non accessibile al pubblico. Lo studio del suo lavoro, successivo al restauro dei dipinti compiuto nell'anno 2003, ci ha offerto dunque una nuova immagine di questo artista. Determinante in questo senso è stato il reperimento di un fondo di quarantuno disegni con schizzi e studi, alcuni dei quali preparatori alla decorazione stessa dell'edificio, che La Fondazione Cassa di Risparmio in
Bologna ha prontamente acquisito, costituendo un primo nucleo pubblico di opere del pittore che concluse a Bologna la stagione Liberty.
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