I gesuiti al tempo di Claudio Acquaviva. Strategie politiche, religiose e culturali tra Cinque e Seicento
A cura di Broggio P., Cantù F. e Fabre P.
Brescia, 2007; br., pp. 320, cm 15,5x21.
(Storia. 19).
collana: Storia.
ISBN: 88-372-2120-7
- EAN13: 9788837221201
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Peso: 0.438 kg
Esistono vari motivi che conferiscono al generalato di Claudio Acquaviva un'importanza particolare. Da qualunque punto di vista lo si osservi - sia da quello della storia della Compagnia di Gesù, che dell'educazione, della scienza, dell'espansione missionaria, dell'arte - questo generalato può essere letto come un momento di compimento. Il periodo che va dal 1581 al 1615 rappresenta il crocevia di un gran numero di linee convergenti: la realizzazione della Ratio Studiorum che riconosce e sostiene l'attività degli ormai più di cento collegi che risultano aperti alla fine del secolo. Il moltiplicarsi delle litterae indipetarum, le lettere di domanda d'invio nelle missioni indirizzate al generale, rispecchia l'ampiezza dell'impegno missionario (con la costituzione della prima missione in Cina nel 1582 e la fondazione, nel 1610, delle prime reducciones del Paraguay), in un'epoca anteriore alla creazione della Congregazione de Propaganda Fide. Se il più che trentennale governo di Acquaviva deve essere considerato - per comune consenso degli studiosi - un punto di svolta irreversibile nella costruzione della moderna identità dell'Ordine ignaziano, attraverso un processo di istituzionalizzazione che era rimasto incompleto nel periodo precedente, allora la necessità di indagare in profondità aspetti diversi e concorrenti connessi con lo sviluppo storico della Compagnia di Gesù diventa cruciale.