La terra serena. L'emigrazione trentina in Cile. Documenti (1950-1974)
Museo Storico in Trento
A cura di Grigolli M. V.
Trento, 2005; br., pp. 318, ill. b/n.
(Vesti del Ricordo. Gli Studi. 7).
collana: Vesti del Ricordo. Gli Studi
ISBN: 88-7197-073-X
- EAN13: 9788871970738
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Trentino Alto Adige
Testo in:
Peso: 1.53 kg
Agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso numerose famiglie trentine lasciarono i propri paesi d'origine per raggiungere il Cile, per la precisione la provincia di Coquimbo. Le partenze s'inserivano nel progetto di colonizzazione predisposto e seguito prima dall'Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero (ICLE) e dalla Regione Trentino-Alto Adige e successivamente dalla Compagnia italo-cilena di colonizzazione agricola (CITAL). Alla base dell'intervento risiedevano gli accordi seguiti fra il presidente della repubblica cilena Gabriel Gonzalez Videla e il primo ministro Alcide De Gasperi. Al loro arrivo i coloni trentini avrebbero dovuto trovare abitazioni nuove in cui alloggiare e terra da coltivare. In realtà la situazione non si presentò così favorevole come i piani avevano fatto immaginare. Le case promesse non erano state ancora terminate e il terreno risultava difficile da lavorare ignorandone composizione e resa. Lo stato delle cose apparve subito assai difficile e non tutti riuscirono a far fronte all'emergenza, o almeno a sostenerla il tempo sufficiente per poter cominciare a cogliere i primi frutti del grande investimento di risorse fisiche ed economiche richiesto. Questo in estrema sintesi il filo della vicenda lungo il quale si snoda il volume. Un testo che volutamente ha preferito offrire anziché una ricostruzione storiografica, una selezione di documenti particolarmente significativa. La sua lettura permette di cogliere i molteplici risvolti di una pagina di storia poco conosciuta, dando il giusto riconoscimento al «sacrificio» di centinaia dipersone che emigrando in Cile hanno inseguito un sogno di benessere spesso irrealizzato.