L'ho sposato, lettore mio. Sulle tracce di Charlotte Brontë
Neri Pozza Editore
A cura di Chevalier T.
Traduzione di Zabini A.
Vicenza, 2016; br., pp. 300, cm 14,5x21,5.
(I Narratori delle Tavole).
collana: I Narratori delle Tavole
ISBN: 88-545-1220-6
- EAN13: 9788854512207
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1.44 kg
Per quale ragione "L'ho sposato, lettore mio" è una delle frasi più celebri e citate della letteratura inglese? La risposta, tutt'altro che ovvia, risiede nel capolavoro da cui è tratta: "Jane Eyre" (1847), la storia di un'orfana che, grazie alla sola intelligenza e caparbietà, riesce a convolare a nozze con il nobile signor Rochester. Per affermare il suo successo, e il cambiamento della propria condizione sociale, invece di dichiarare "mi ha sposata, lettore mio" - com'era da aspettarsi nella maschilista società vittoriana - Jane dice: "l'ho sposato, lettore mio". Una sfumatura nella forma verbale che ha lo scopo di rimarcare la coscienza femminile della protagonista, e quella dell'autrice Charlotte Brontë, e che si ergerà a manifesto, ispirazione e stimolo per tutte le scrittrici a venire. Quando Tracy Chevalier ha chiesto alle migliori autrici in lingua inglese di raccontare una storia ispirata a quella celebre battuta, non l'ha fatto solo per festeggiare i duecento anni della nascita di Charlotte Brontë, ma anche per ridare significato a quelle parole, per renderle di nuovo vive e attuali nella società odierna.