Gli scrittori stranieri raccontano Roma
Newton Compton Editori
A cura di S. Campailla.
Ponte Galeria, 2008; ril., pp. 368, ill., cm 16x23.
(Quest'Italia. 349).
collana: Quest'Italia
ISBN: 88-541-1088-4
- EAN13: 9788854110885
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Lazio,Roma
Testo in:
Peso: 0.646 kg
"Il viaggio a Roma è come la risalita alle sorgenti misteriose di un grande fiume. Per gli antichi il fiume era una divinità. E anche Roma è stata venerata come una dea. Si contano una prima Roma, una seconda, una terza, e persino una quarta. Non si tratta soltanto di fasi successive della stessa realtà, ma di rinascite e di imitazioni, talora in altri Paesi. E ancora oggi, quando il Tevere non sembra più un grande fiume, il sogno di Roma resta intatto, infinito, patrimonio condiviso di una civiltà. Roma ha visto tutto, ma come è stata vista, e vissuta? L'imperatore Traiano affidò ad Apolladoro di Damasco il compito di raccontare le sue imprese in Dacia attraverso una colonna istoriata e a spirale, trascrizione di perduti Commentarii. Immaginiamo una colonna che racconti in sintesi la storia di Roma: arriverebbe sino al ciclo e sarebbe l'ago del mondo. Non sarebbe più la Colonna di Traiano, ma la Colonna del Tempo. Abbassiamo di poco l'ambizione. Proviamo a considerare uno spicchio di quella colonna. Ma siccome il tempo è trascorso e quell'esplorazione risulta proibitiva, ascoltiamo le voci della letteratura, selezioniamo i protagonisti, quelli che si sono avvicinati al centro da fuori e da lontano. L'identità scaturisce dal confronto con l'alterità, oltre che dall'originalità delle testimonianze. Dunque, la dea Roma, e la sua immagine, nel particolare dell'Ottocento" in epoca di desacralizzazione, quando a convenire sono i viaggiatori tedeschi e gli scrittori russi."