Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi
Pacini Editore
A cura di Canessa F. e Favilli E.
Ospedaletto, 2022; br., pp. 80, ill., cm 22x24.
(Arte).
collana: Arte
ISBN: 88-6995-992-9
- EAN13: 9788869959929
Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.39 kg
«Esiste un rapporto particolare tra letteratura e pittura. Era stato Charles Baudelaire a sottolineare il forte legame tra colore e parola, tra pittura e poesia affermando che il vero artista, il vero poeta non deve dipingere che quello che vede e quello che sente. Questa definizione può certamente riferirsi a due artisti come Cavallini e Bianciardi e alla loro quasi ventennale amicizia fatta di esperienze condivise, di frequentazioni, anche epistolari, della comune antipatia per la città dei Torracchioni grigi che non consente distrazioni se non al bar Jamaica, il caffè degli artisti e degli studenti di Brera Gli incontri tra i due toscani, trapiantati nel capoluogo lombardo, nutrono la schietta intesa di due anime affini pur nella loro diversità; alimentano la loro arte, ma ancor più la loro antropologia estetica. Si conoscono a Milano, dalla parti di Brera, un quartiere di provincia in mezzo alla città, nel 1954. Li unisce la conoscenza del mondo del lavoro, la miniera per Bianciardi e la fabbrica per Cavallini, operaio nella Milano del miracolo economico; laspra, corrosiva critica nei confronti del dissennato sviluppo che aliena e omologa; lintuizione delle gravi conseguenze del consumismo: linquinamento certo, ma anche legoismo di un mondo che chiama aziende gli ospedali (Mario Dondero)
» Cristina Renso Direttore artistico Associazione Giuseppe e Gina Flangini