Il Liberty ungherese nelle ceramiche della manifattura Zsolnay
Palombi Editori
A cura di Cefariello Grosso G.
Roma, 2002; br., pp. 94, ill. b/n num. f.t., 86 ill. col. num. f.t., cm 21x28.
(Arte e Archeologia).
collana: Arte e Archeologia
ISBN: 88-7621-225-6 - EAN13: 9788876212253
Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.44 kg
L'esposizione offre un quadro esaustivo delle innovazioni tecniche adottate nel tempo dalla Zsolnay, a partire dalla porcelánfajansz, terraglia molto raffinata, dalla imitazione di decori tipici degli avori, di gioielli, di tessuti, fino alla iridescenza particolarissima conferita dagli smalti alla eosina, introdotti da un importante collaboratore della manifattura, il chimico del Politecnico di Budapest Vince Wartha.
Uno dei pezzi esposti, fra quelli di proprietà del MIC, ha una rilevanza storica essendo l'unico "sopravvissuto" ai bombardamenti che distrussero il museo il 13/05/1944, fra quelli che vennero donati al Direttore Gaetano Ballardini da Vilmos Zsolnay in occasione delle celebrazioni Torricelliane del 1908. La manifattura rimase di proprietà degli Zsolnay fino al 1948 anno in cui viene statalizzata, ed è attiva ancor oggi, rimanendo punto di riferimento e di dialogo degli artisti contemporanei.
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