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Il libro d'Ore Durazzo. [L'opera manca del commentario Originale]

Panini - Codici Miniati

Edizione facsimile del codice m.r. C.f. Arm. I della Biblioteca Civica Berio, di 980 per la diffusione mondiale.
Modena, 2008; ril. in seta, pp. 336, ill. col., cm 15,5x21,5.
(La Miniatura).

collana: La Miniatura

Altre edizioni disponibili: Commentario non facsimile: (ISBN: 88-248-0444-6).

Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.04 kg


Il Libro d'Ore Durazzo, così chiamato dal nome del suo ultimo proprietario, è un piccolo capolavoro del pittore e miniatore Francesco Marmitta. Un'opera sorprendente che si distingue da ogni altro codice devozionale a uso privato per due peculiari caratteristiche: l'impiego della pergamena purpurea e la crisografia, cioè la scrittura a lettere d'oro, qui tracciata da un maestro dell'arte calligrafica, Pietro Antonio Sallando, docente presso l'Università di Bologna.

L'orefice della pagina miniata Artista splendido e sontuoso, dotato anche come orafo e intagliatore, il parmense Francesco Marmitta (1462/1466 ca. 1505) profuse le sue capacità in opere superbe tra cui, oltre al Libro d'Ore Durazzo, il bellissimo Messale di Domenico della Rovere del Museo Civico di Torino. Nelle pagine dei suoi capolavori, oltre a una delicata sensibilità di tocco e a spiccate doti paesistiche, sfoggiò la sua predilezione per gemme, medaglie e cammei, miniati con squisita fattura.

Una meravigliosa decorazione La meditata ripresa della tradizione classica, evidente nell'uso della porpora e delle lettere d'oro, è confermata dal lessico ornamentale costituito da panoplie,medaglie, cammei e bucrani,mentre il linguaggio pittorico del Calendario e degli Uffici dellaVergine rivela un aggiornamento sulle ultime acquisizioni della cultura figurativa bolognese, con particolare attenzione ad Amico Aspertini.

La raffinata legatura L'elegante ed elaborata legatura in argento cesellato e sbalzato con parti dorate, su fondo in velluto purpureo è coeva al codice, con cui condivide il gusto della decorazione. Splendida la profusione di motivi classicheggianti a palmette, racemi di acanto, spighe, grappoli d'uva, vasi, mascheroni, scarabei e bucrani. Sui fermagli argentei, due piccoli rubini.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci