Gli sportelli unici per le attività produttive: fallimento o rilancio?
Passigli
A cura di F. Bassanini e B. Dente.
Antella, 2007; br., pp. 187, cm 14,5x21,5.
(Astrid).
collana: Astrid
ISBN: 88-368-1052-7
- EAN13: 9788836810529
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.251 kg
Lo sportello unico per le attività produttive ha rappresentato (insieme con l'autocertificazione e con il fede-ralismo amministrativo) una delle innovazioni emblematiche della nuova amministrazione pubblica italiana, investita dal ciclone modernizzatore delle riforme degli anni novanta. Un'amministrazione più vicina ai cittadini e alle imprese, più attenta alle loro esigenze, impegnata a ridurre l'eccesso di carichi regolativi e oneri burocratici. Lo sportello unico coniuga alcuni elementi-chiave del percorso di riforma: la semplificazione dei procedimenti, la riduzione e concentrazione delle sedi e delle responsabilità decisionali, la unificazione verso il basso delle competenze, l'ampliamento dello spazio dell'autocertificazione, l'uso delle tecnologie informatiche. Concentrando in capo a un'unica istituzione (il Comune) tutte le competenze decisionali (autorizzative) per gli impianti produttivi, unificando quarantatre autorizzazioni in una sola, imponendo la informatizzazione dell'intero procedimento, avrebbe dovuto ridurre drasticamente tempi e costi per le imprese interessate a realizzare, ampliare, ristrutturare impianti produttivi. Ma i risultati sono stati, per lo più, inferiori alle attese. E gli sportelli ben funzionanti sono ancora pochi e mal distribuiti.