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Tesori del Montenegro I. Introduzione alle Bocche di Cattaro. Castel Nuovo, Risano, Perasto, Dobrota, Cattaro, Scagliari, Mula, Perzagno e Stolivo

Piero Pazzi

Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, 7 dicembre 2010 - 6 gennaio 2011.
Tiratura limitata a 300 copie.
Venezia, 2010; br., pp. 160, ill. b/n e col., tavv., cm 21x30.

collana: Tesori del Montenegro

Altre edizioni disponibili: Per la stessa mostra sono stati pubblicati anche "Tesori del Montenegro II" e "Tesori del Montenegro III"

Soggetto: Collezioni,Oreficeria (Argento, Gemme, Gioielli, Oro)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.81 kg


La mostra, organizzata dall'Ambasciata del Montenegro presso la Santa Sede e il Sovrano Militare Ordine di Malta si propone di far conoscere una parte peculiare dei tesori artistici del montenegro, in particolare gli ex-voto (gioielli e tabelle d'argento) dell'età barocca provenienti dalle Bocche di Cattaro risalenti all'epoca in cui questa provincia faceva parte della Repubblica Veneta.
Il nucleo più interessante delle opere esposte proviene storicamente dal Santuario della Madonna dello Scarpello presso Perasto, a questo si affiancano oggetti donati alle chiese di Dobrota, Scagliari, Mula, Perzagno e Stolivo, centri minori delle Bocche di Cattaro.
Diverse centinaia di oggetti, riflettono non solo l'opulenza di questa provincia ma anche le diversi componenti storiche ed artistiche che la videro crocevia di popoli e culture, essendo stata terra di frontiera tra Venezia e l'Impero Turco.
La sezione più interessante, quella che costituisce il fiore all'occhiello della rassegna, è quella composta dalle oltre 160 lamine d'argento, inciso o sbalzato, raffiguranti diversi episodi marinareschi, offerti alla Vergine in seguito di grazie ottenute o di scampati pericoli.
Queste opere, ragguardevoli, estrapolate da una raccolta di oltre 2.000 ex-voto, munite di legenda coprono un arco di tempo che va dal 1660 al 1792 e narrano numerosi episodi occorsi sia nel mare Adriatico che in altri mari italiani. Si prendano ad esempio le due lamine sbalzate offerte alla Vergine da Marco Martinovich, l'insigne nautico inviato da Venezia a Pietroburgo, su richiesta dello zar Pietro il Grande, affinchè istruisse il primo nucleo della Marina Imperiale Russa (fino allora la Russia non aveva una marina militare).
Alcuni di questi ex-voto sono veri e propri capolavori d'arte orafa veneziana eseguiti da documentati maestri, altri sono più modesti ed altri ancora sono stati prodotti in alcune botteghe locali di questa estrema provincia dello Stato Veneto o incisi direttamente dai marinai protagonisti degli scampati pericoli.
Tutte sono estremamente interessanti non solo per la loro valenza storica, devozionale o artistica ma anche per quella della nautica e cantieristica raffigurando ben 22 tipi di imbarcazioni differenti: acazie, brazzere, caracche, caravelle, tartane, galeoni, corvette, fregadoni, marciliane, galere, ecc.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci