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La città delle nazioni. Livorno e i limiti del cosmopolitismo (1566-1834)

Pisa University Press

A cura di Addobbati A. e Aglietti M.
Pisa, 2016; br., pp. 419, cm 21x53,5.
(Saggi e Studi).

collana: Saggi e Studi

ISBN: 88-6741-630-8 - EAN13: 9788867416301

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia,Toscana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.7 kg


Si è insistito parecchio sul carattere cosmopolita e tollerante di Livorno senza mai avvertire il bisogno di giustificarlo, come se fosse un'ovvietà che non meriti commento. Nella storia della città spesso si è voluto vedere quasi una prefigurazione dell'odierno melting pot americano; e del resto, fu lo stesso Braudel ad accostare la dinamica sociale del portofranco a quella di tante città del nuovo mondo. Insomma, più moderna del moderno. Tra Cinque e Settecento Livorno sarebbe stata un laboratorio sociale d'avanguardia, da tenere nella debita considerazione per le molte anticipazioni che è dato scorgervi, e che oggi devono apparire ancora più illuminanti a chi le osserva tenendo i piedi piantati nella attuale fase di globalizzazione. È chiaro che una città simile dovesse essere naturalmente tollerante. Eppure, basta prestare ascolto alle voci che risuonano dagli impolverati documenti d'archivio per avvertire subito un senso di disagio.

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