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Regesto di Coltibuono

Polistampa

A cura di Pagliai L.
Presentazione di Stefano Moscadelli.
Firenze, 2008; br., pp. 340, ill., cm 17x24.
(Fonti per la Storia del Chianti. 3).

collana: Fonti per la Storia del Chianti

ISBN: 88-596-0388-9 - EAN13: 9788859603887

Soggetto: Centri Minori,Saggi Storici

Luoghi: Toscana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.76 kg


Riproduzione anastatica del Regesto di Coltibuono pubblicato nel 1909 dall'Istituto Storico Italiano in collaborazione con l'Istituto prussiano di Roma all'interno della collana Regesta Chartarum Italiae (Roma, Ermanno Loescher & C.). Il ponderoso lavoro di regestazione delle pergamene dell'abbazia di San Lorenzo Coltibuono svolto da Luigi Pagliai, sacerdote e archivista, poi direttore dell'Archivio di Stato di Pisa, costituisce la sua opera di maggior peso scientifico e ha rappresentato in seguito un punto di riferimento fondamentale per la storia di quell'abbazia e in generale del territorio chiantigiano. Ad esso hanno fatto riferimento, ad esempio, Antonio Casabianca (primi decenni del Novecento) e Paolo Cammarosano (1974); successivamente, dopo la scheda dedicata all'abbazia di Coltibuono dallo stesso Paolo Cammarosano e da Vincenzo Passeri nel loro repertorio sui castelli dell'area senese e grossetana (1976), è stata la monografia di Francesco Majnoni (1981) a fornire un quadro esauriente delle vicende storiche dell'abbazia dalle lontane origini nei primi secoli dell'età medievale fino all'Ottocento. Anche nel lavoro di Majnoni i regesti di Pagliai - e non la consultazione diretta degli originali - hanno costituito, per l'epoca anteriore all'anno 1200, la base documentaria per affrontare la cronologia dei patronati e il susseguirsi delle comunità cenobitiche che vi ebbero sede, in particolare in seno all'ordine vallombrosiano, così come alcuni temi connessi alle forme di finanziamento dell'abbazia e alla gestione della cospicua proprietà fondiaria. Fortemente dipendente dal Regesto di Pagliai per i secoli centrali del Medioevo risulta inoltre il successivo lavoro di Renato Stopani (1982), interessato peraltro a tematiche storico-architettoniche. A distanza di quasi un secolo dalla prima edizione, il Regesto di Coltibuono conserva ancora l'originale interesse e mantiene la sua utilità di strumento capace d'illustrare un corpus documentario eccezionale per quantità e antichità di pergamene.

Presentazione di Stefano Moscadelli

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