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Sophia Vari. Sculture monumentali

Polistampa

Firenze, Sala d' Arme di Palazzo Vecchio, 29 giugno - 25 agosto 2002.
A cura di Gribaudo P. e Paladini A.
Saggio critico di Antonio Paolucci.
Firenze, 2002; br., pp. 49, ill. col., cm 23x27.
(Pagliai Polistampa).

collana: Pagliai Polistampa

ISBN: 88-8304-471-1 - EAN13: 9788883044717

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.34 kg


Nata come pittrice, seguace della maestosa figuratività di Rubens, Sophia Vari, di nascita greca e di formazione cosmopolita, si è volta alla scultura per soddisfare, dice, un'esigenza interiore che la bidimensionalità del dipinto non era più in grado di accontentare. "La pittura è un'illusione, un trompe l'oeil: io volevo toccare, volevo volume. Volevo poter girare intorno all'opera, darle forma nello spazio, sentire che ciò che avevo creato esisteva davvero". Armonia e monumentalità sono, per l'artista, le caratteristiche che contraddistinguono l'opera d'arte, a conferma di una vocazione nata all'ombra del Partenone e maturata attraverso lo studio dei tesori dell'arte greca del British Museum e del Louvre, ma forte anche dell'esperienza di viaggi in Egitto e, più tardi, fra i monumenti dell'arte dell'America precolombiana. Nella mostra da lei stessa curata saranno esposte soltanto opere monumentali, realizzate nel corso dell'ultimo decennio, che illustrano il passaggio dall'originale concezione figurativa, contraddistinta da forme morbide e sensuali, al rincorrersi delle linee verticali delle creazioni più recenti.

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