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«Vincasi o per fortuna o per ingegno». Il gioco d'azzardo nella letteratura

Progedit

A cura di Teucci S.
Bari, 2019; br., pp. 244.
(Incroci e Percorsi di Lingue e Letterature).

collana: Incroci e Percorsi di Lingue e Letterature

ISBN: 88-6194-432-9 - EAN13: 9788861944329

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.17 kg


Nessun uomo è esente dalla febbre del gioco d'azzardo, che si insinua sottilmente e poi irrompe con una forza inarrestabile. Dal gioco medievale della zara alla moderna roulette e al poker, l'azzardo ha colpito e colpisce uomini d'ogni estrazione e tempo. L'antologia intende offrire uno spaccato, non esaustivo, di come l'uomo si è avvicinato al gioco d'azzardo in epoche e culture diverse. Da Boncompagno da Signa a Rabelais, da Goldoni a Parini a Ian Fleming, l'ideatore dell'agente segreto 007, nella prosa, nel teatro e nella poesia moltissimi scrittori si sono cimentati con questo tema, disegnando le varie sfaccettature del giocatore e del suo vizio. Alcuni, come Dostoevskij o Landolfi, sono stati accaniti giocatori loro stessi e hanno potuto maturare una visione "dall'interno" della febbre del gioco. Ogni brano prescelto è introdotto da un cappello che delinea le coordinate storico-culturali dell'opera da cui è tratto, ed è corredato di note a piè di pagina che spiegano, soprattutto per i testi più antichi, termini ed espressioni arcaiche o comunque di uso non comune.

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