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Qwerty. 1/2006. Rivista Italiana di Tecnologia Cultura e Formazione

Progedit

Bari, 2006; br., pp. 80, ill. b/n e col.
(Qwerty. 1/2006).

collana: Qwerty

Altre edizioni disponibili: ISSN 1828-7344.

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.38 kg


- Numero 1/2006 Il primo numero di Qwerty contiene quattro articoli che apparentemente sembrano provenire da punti di vista diversi. Il primo di Philip analizza le dinamiche di gruppi on-line allo scopo di capire quali modalità interattive meglio sostengono dinamiche di apprendimento collaborativo. L'articolo di Manuti, Mininni, Cortini osserva il ruolo che internet può giocare nel processo di socializzazione al lavoro. Cantoni, Faré, Tardini invece descrivono un modello di analisi della navigazione in rete. Infine Zhou, Varnhagen, Kasprzak descrivono un'esperienza di comunità di apprendimento on-line denunciando l'importanza e l'influenza del contesto socio-culturale. Nel loro insieme i quattro articoli offrono una attenta e diversificata analisi di Internet e della gestione della conoscenza e delle interazioni in rete.

Che cosa è Qwerty?
Si chiama "Qwerty" la rivista ufficiale dell'Associazione CKBG (Collaborative Knowledge Building Group), comunità di scambio di idee e di collaborazione tra ricercatori che si interessano di formazione in ambienti on line. Ciò che li accomuna è la passione per l'apprendimento collaborativo e l'interesse per gli ambienti tecnologici in grado di supportarlo.
La rivista, di cui pubblichiamo il primo numero, nasce dalla consapevolezza della necessità di sviluppare la ricerca e la riflessione in questo settore e si rivolge a quanti si interessano dell'uso di tali tecnologie in contesti scolastici, formativi, sociali e di ricerca universitaria. Si propone come un forum di discussione sull'uso delle tecnologie in contesti educativi e di formazione, considerando gli aspetti culturali, sociali, pedagogici, psicologici, economici, professionali.

Perché Qwerty? E' il modo con cui viene denominata la tastiera europea. Si tratta delle prime sei lettere della riga più in alto della tastiera e quest'ordine è stato introdotto perché, quando si cominciarono a usare le macchine da scrivere con le tastiere rispettose dell'ordine alfabetico, la gente andava troppo veloce e i tasti si aggrovigliavano. Allora furono mescolate le lettere in modo da rallentare la scrittura, ma successivamente, nonostante questo problema sia stato completamente superato, la tastiera è sempre rimasta così.
Ebbene, commenta il direttore M. Beatrice Ligorio, "noi crediamo che questa sia una buona metafora dell'intreccio tra cultura e strumenti tecnologici. Infatti, le tecnologie basate sul computer costituiscono degli artefatti culturali presenti con diversi gradi di profondità nelle attività quotidiane di studio e di lavoro degli individui, dei gruppi sociali e delle istituzioni".

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