La «rinascita» della scultura. Ricerca e restauri
Protagon Editori Toscani
Pienza, Palazzo Piccolomini, 23 giugno - 8 ottobre 2006.
A cura di Martini L.
Colle Val d'Elsa, 2006; br., pp. 112, ill. col., cm 19x25.
(Pio II, la città e le arti).
collana: Pio II, la città e le arti
ISBN: 88-8024-163-X - EAN13: 9788880241638
Soggetto: Arte del Legno (Cornice, Intaglio, Mobili..),Città,Pittura,Restauro Tecniche di conservazione Beni Culturali,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Toscana
Testo in:
Peso: 0.2 kg
A Palazzo Squarcialupi un'esposizione con le opere commissionate da Pio II e realizzate dagli artisti dell'epoca.
Nella seconda metà del Quattrocento si apre a Siena una nuova stagione artistica che vede nella figura di Pio II uno dei più appassionati promotori: si affermano concezioni urbanistiche e tipologie architettoniche innovative, si recupera l'interesse per la statuaria antica, si sperimentano nuove forme delle pale d'altare.
In questa occasione si è voluto creare un evento che privilegia l'aspetto conservativo delle opere d'arte che vengono presentate in questa mostra per la prima volta, dopo un accurato restauro. Tra le opere restaurate, saranno oggetto dell'esposizione capolavori di Donatello che, già presente in città negli anni '20, inviò successivamente suoi lavori a Siena e vi soggiornò tra il 1457 e i primi anni Sessanta per assolvere incarichi di primo piano per la Cattedrale, come la marmorea Madonna del perdono, il bronzeo San Giovanni Battista e il Sepolcro terragno del vescovo Pecci. Figura centrale dell'esposizione quella del grande pittore, orafo e scultore Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, che per primo tradusse ed interpretò le dirompenti novità tecniche ed espressive di Donatello.
E' presente nella mostra con la statua marmorea di San Pietro eseguita per la Loggia di Mercanzia (1458-59), il monumento pubblico di grande interesse al centro della città, sulla cui facciata furono poste cinque sculture a tutto tondo, le prime che manifestano la "rinascita" della statuaria all'antica. Alla fase più matura dell'attività di questo artista appartiene il gigantesco Ciborio dell'altare maggiore del Duomo di Siena (1467-1472), capolavoro stupefacente di architettura, scultura e oreficeria che è stato smontato e restaurato e che, grazie alla mostra, sarà possibile osservare da vicino. Di Antonio Federighi, artista prediletto da Pio II e prescelto per importanti commissioni architettoniche e scultoree (la Loggia del Papa, il monumento funebre dei genitori in S.Francesco), si potranno vedere opere quali il marmoreo San Vittore della Loggia di Mercanzia e i clipei a conchiglia con le effigi di Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri provenienti dalla chiesa di San Francesco, sculture che rivelano la forte impronta anticheggiante e il "classicismo" pieno di pathos, quasi alternativo alla scultura d'impronta donatelliana.
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