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Roma (CIL, VI). Vol. 1: Musei capitolini

Quasar

A cura di Mattei M. e Gregori G. L.
Presentazioni di Silvio Panciera, Eugenio La Rocca, Gian Luca Gregori e Marina Mattei.
Roma, 1999; br., pp. 636, 1290 ill. b/n num. n.t., cm 28x39,5.
(Supplementa Italica. Imagines. 1).

collana: Supplementa Italica. Imagines.

ISBN: 88-7140-139-5 - EAN13: 9788871401393

Soggetto: Collezioni,Saggi e Studi sull'antichità

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 5.7 kg


Le fonti epigrafiche costituiscono un patrimonio di documentazione inestimabile, che consente, insieme con le altre fonti, di entrare a fondo nel mondo antico, la cui comprensione sarebbe senza di esse fortemente sminuita. Riaffermare l'importanza dello studio del patrimonio archeologico nel suo insieme, senza escludere nulla di quanto esso offre non è solo un'affermazione di principio, ma un sistema di approccio al mondo antico irrinunciabile per quegli studiosi che hanno sempre creduto nell'efficacia della ricerca d'équipe.
Questo volume, il terzo della serie Supplementa Italica - Imagines, rientra pienamente nei progetti di studio che la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio da alcuni anni porta avanti, con l'obiettivo di documentare tutti gli aspetti più rilevanti del territorio antico di sua competenza.
Oggetto della pubblicazione sono le iscrizioni del Latium vetus edite nel volume XIV del Corpus Inscriptionum Latinarum e quelle in seguito edite nei volumi dell'Ephemeris Epigraphica, che saranno ora per suo mezzo molto più agevolmente consultabili con le loro immagini e la più recente bibliografia. La Soprintendenza, come le altre Istituzioni da cui è stata preceduta nella collana editoriale, ha voluto contribuire a dare con essa qualcosa che restasse nel tempo in campo epigrafico.
L'epigrafia ha a lungo sofferto di una carenza di documentazione visiva, che ha agevolato il cumulo ed il perpetuarsi di errori di trascrizione, che avrebbero potuto essere agevolmente evitati. A questa lacuna il volume intende rimediare pubblicando insieme con la bibliografia e una serie di altri dati (descrizione dei supporti, luoghi di conservazione, datazione, ecc.) le immagini fotografiche di tutte le iscrizioni edite in CIL, XIV ed Ephemeris Epigraphica voll. VII e IX rinvenute nei centri del Latium vetus (ad esclusione di Ostia), che siano ancora reperibili.
Le iscrizioni, che in circa un trentennio di lavoro sono state recuperate da Maria Grazia Granino Cecere nei vari Musei romani e locali (Palestrina, Tivoli, Albano, Marino, Grottaferrata, ecc.), ma anche in gran numero fuori d'Italia (in Musei statunitensi, inglesi, francesi, tedeschi, svizzeri, ecc.) e presso tanti privati, sono 1090.
Tali documenti, databili dal IV -III sec. a.C. al VII d.C., sono della più diversa tipologia: dediche sacre o imperiali, iscrizioni relative ad opere pubbliche, onorarie per senatori, cavalieri e personaggi di rilievo municipale e, naturalmente, funerarie. Altrettanto numerose sono le tipologie dei supporti, dalle are alle ciste, dalle lastre agli specchi.
Le iscrizioni sono presentate per centri antichi (ad es. Lanuvium, Praeneste, Trebula Suffenas, ecc.), ordinate al loro interno non secondo la seriazione del Corpus, ma piuttosto secondo il supporto sul quale sono state incise, ovvero are, basi, cippi, stele, lastre, bronzi, fistulae, ecc.
I luoghi di provenienza sono tutti quelli presenti in CIL, XIV: naturalmente sono maggiormente rappresentati quei centri, come Praeneste e Tibur, che hanno offerto agli scopritori più numerosi documenti.
È motivo di grande compiacimento per la Soprintendenza l'avere contribuito alla realizzazione di un'opera di tale valore.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci