La tenuta regionale di Sala
Rubbettino Editore
A cura di Calabri E. e Cristallini C.
Presentazione di Luigi Ciaramelletti e Alessandro Voglino.
Soveria Mannelli, 2002; br., pp. 211, 151 ill. b/n num. n.t., 124 tavv. col. num. f.t., cm 21x30.
(Varia).
collana: Varia
ISBN: 88-498-0300-1
- EAN13: 9788849803006
Soggetto: Centri Minori,Regioni e Stati,Saggi Storici
Periodo: Nessun Periodo
Luoghi: Lazio
Testo in:
Peso: 0 kg
La pubblicazione sulla tenuta regionale di Sala documenta i risultati dell'attività di censimento svolta dal Centro Regionale di Documentazione dell'Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo che ha istituzionalmente il compito della catalogazione dei beni culturali del nostro territorio e la loro valorizzazione. Quest'ultimo aspetto acquista oggi sempre maggiore importanza alla luce della modifica al Titolo V della Costituzione che mentre ribadisce l'esclusiva competenza dello Stato per la tutela dei beni culturali, affida la loro valorizzazione sempre di più alle Regioni. Si tratta di un compito altamente impegnativo che parte dalla riappropriazione della nostra memoria storica, intesa non in senso museale, ma come condizione indispensabile per dare un senso alle nuove strategie operative. La politica regionale infatti si sta concretamente sviluppando sul principio del legame imprescindibile tra ambiente, cultura e turismo e su questa base vengono elaborate le strategie di sviluppo sociale, culturale ed economico. Quando si parla di patrimonio da valorizzare non si intende solo ed esclusivamente quello culturale, ma anche la ricchezza ambientale: entrambi sono una grande risorsa economica ed occupazionale, come strumenti di sviluppo turistico. In questo senso la pubblicazione sulla tenuta di Sala vuole mettere a disposizione dei cittadini la storia di un latifondo la cui esistenza è documentata fin dal Settecento e che rappresenta oggi l'ultima testimonianza di quelle grandi tenute nate da continue opere di bonifiche che furono in mano a potenti famiglie reatine a partire dal Cinquecento.
Dalla Prefazione di Luigi Ciaramelletti