Liberalizzazioni un'incompresa necessità. Tredicesimo rapporto
Rubbettino Editore
A cura di Libera Società.
Soveria Mannelli, 2015; br., pp. 190, cm 16x24.
ISBN: 88-498-4501-4
- EAN13: 9788849845013
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.3 kg
Tra gli effetti deleteri prodotti dalla crisi economica vi è sicuramente la riscoperta, particolarmente percepita dalla pubblica opinione, del positivo ruolo dello Stato nella sfera economica, è un aspetto inquietante a dimostrazione della crisi, prima di tutto culturale, che il liberalismo sconta nel Paese. L'appartenenza delle imprese alla proprietà pubblica serve l'interesse generale meglio della proprietà privata. È questa una convinzione fideistica, storicamente non dimostrabile, né suffragata da positivi risultati, allo stesso modo della convinzione che individua in una corposa attività legislativa il rimedio per ogni patologica situazione o devianti comportamenti. È la presunzione fatale del positivismo. Altrettanto chiara è la valutazione complessiva sul processo di liberalizzazione che ha interessato marginalmente il Paese. Tutto accettabile e condivisibile? Certamente no. Un esempio, il cosiddetto mercato libero dell'energia: passare da un gestore all'altro, in una città come Roma, significa entrare in un girone infernale tale da far rimpiangere il vecchio regime di monopolio. Il palleggiamento, in-teressato, tra i due gestori, dovrebbe essere oggetto d'intervento della magistratura e, certamente, non additabile come un riuscito esempio di liberalizzazione.