«Ci restano le citazioni». L'opera di Agostino Venanzio Reali
Rubbettino Editore
A cura di Bartoletti B. e Tamburini A. M.
Soveria Mannelli, 2021; br., pp. 188, cm 15,5x21,5.
(Iride).
collana: Iride
ISBN: 88-498-6827-8
- EAN13: 9788849868272
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 1 kg
"Ci restano le citazioni", così si intitola una poesia della raccolta Congedo in cui, insieme a Quasimodo e a Dante, Agostino Venanzio Reali cita anche se stesso. Ci restano le citazioni, scrive, ma non perché egli viva il disagio dell'epigono, non perché già tutto sia stato detto. Il fatto è che la parola umana è sentita troppo povera se lontana dalla scintilla del divino. La natura così decisamente intertestuale dell'opera di Reali non ha nulla di accademico, se pure colta; serve invece al confronto nel momento in cui la citazione solleva le grandi domande che accomunano gli autori. I contributi raccolti nel volume indagano l'opera letteraria e artistica sotto punti di vista diversi e diversificati, con il concorso di studiosi e autori che - muovendo da orizzonti culturali, sensibilità, interessi in tanti casi e per tanti aspetti anche molto vicini, in alcuni altri sicuramente lontani - aprono ulteriori e interessanti prospettive ermeneutiche. Il che offre il vantaggio della ricchezza di una visione più ampia, dal punto di vista della ricerca letteraria, artistica, biblica e filosofico-teologica.