Gortina X. Il quartiere delle "Case Bizantine" a Ovest del Pretorio (scavi 1982-1989) - Tomo I
Roma, 2023; br., pp. 650, cm 31x21.
(Monografie Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente).
collana: Monografie Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente
ISBN: 960-9559-36-0
- EAN13: 9789609559362
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Le antichità di Creta sono un filo che unisce l'Italia e la Grecia da oltre mezzo millennio. Le esplorazioni e le ricerche nell'Isola sono una lunga trama che tanti studiosi hanno intrecciato nel tempo, ciascuno con i metodi, i mezzi e le strategie più adeguate al loro contesto. Nel XV secolo gli Italiani scopersero l'America e la Grecia antica: Amerigo Vespucci il nuovo continente dove era approdato Cristoforo Colombo e Cristoforo Buondelmonti Creta e le isole dell'Egeo. A quei tempi Veneziani, Genovesi e Fiorentini erano "frequent sailors" anche in Oriente, per creare fondaci e possedimenti, mercanteggiare, cercare manoscritti, iscrizioni e marmi, per esplorare il passato. Cristoforo Buondelmonti, monaco fiorentino e "scolaris in grecis scientiis", era imparentato con i feudatari latini della Romània e dal 1414 per sedici anni andò esplorando l'Egeo, lo Ionio e Costantinopoli. Nel 1417 concluse la Descriptio Insulae Cretae, cui seguì il Liber Insularum Archipelaghi, tradotto in diverse lingue europee, che fece conoscere la storia, la geografia, la mitologia e le antichità di Creta e della Grecia insulare, anche attraverso le prime mappe geografiche dell'era moderna (...).