Carteggi e Disegni di Macchiaioli. Dalla Raccolta Fedi nella Collezione della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
Sillabe
A cura di Condemi S. e Palma C.
Livorno, 2010; ril., pp. 160, 90 ill. b/n, cm 17x23.
collana: Carteggi e disegni di macchiaioli
ISBN: 88-8347-544-5 - EAN13: 9788883475443
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Firenze
Testo in:
Peso: 0.43 kg
In particolare il tema trattato in questo nuovo libro si incentra sul fondo Fedi di proprietà della Galleria d'arte moderna di Firenze e depositato presso la Biblioteca degli Uffizi.
La raccolta di lettere e disegni di artisti macchiaioli ebbe inizio il 4 aprile 1880, quando il pittore Cristiano Banti, donò una lettera di Ernesto Bertea allo scultore Pio Fedi (il famoso artista realizzò la statua per il monumento funebre di Niccolini nella basilica di S. Croce a Firenze, che ispirò Bartholdi per la più famosa Statua della Libertà americana). L'ingegner Marino Fedi, figlio dello scultore, proseguì la raccolta per oltre settanta anni, riuscendo a raggruppare una collezione unica e preziosa di autografi, disegni e caricature di pittori italiani dell'800. Successivamente Marino Fedi nel 1948 aveva riunito, nelle sue ricerche come collezionista e amatore, due dei nuclei più consistenti della sua raccolta: le lettere indirizzate a Cristiano Banti, e quelle più numerose, inviate alla scrittrice Anna Franchi a partire dal 1900. Negli anni seguenti Fedi riuscì ad aggiungere a questi due epistolari anche quello di lettere spedite al gallerista fiorentino Luigi Pisani.
Interessantissimi sono gli elementi che vengono fuori da questi tre gruppi di lettere di grandi artisti quali: Signorini, Fattori, Lega, Favretto, Borrani, Cecioni, Costa, Nomellini, Focardi, e tanti altri: le difficoltà finanziarie di alcuni, le impressioni sulle guerre di Indipendenza, sull'arte di quel momento, sulla vita privata, civile e sociale dell'epoca, ecc... Bellissima una frase di Anna Franchi, sui pittori macchiaioli: "non di rado scrivevano come potevano, ma sempre con una schiettezza così profonda da gettare un fascio di luce sul pensiero da cui scaturì la loro opera", le lettere ci permettono di fare luce su un'opera o sulla vicenda che la fece scaturire dandoci un'idea più completa e precisa.
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