Luigi Reali nel Canton Ticino. Gli esordi di un fiorentino rinnegato e girovago
Silvana Editoriale
Rancate, Pinacoteca Giovanni Züst, 16 marzo - 17 agosto 2008.
A cura di Villata E.
Cinisello Balsamo, 2008; br., pp. 63, 5 ill. b/n, 30 ill. col., cm 17x24.
(Silvana in Svizzera).
ISBN: 88-366-1095-1
- EAN13: 9788836610952
Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.272 kg
Luigi Reali è un pittore del Seicento lombardo. Scoperto dalla critica solo a partire dal 1960, ha visto negli anni accrescere l'interesse per lui da parte degli studiosi. Reali lavora per confraternite, oratori, piccole chiese parrocchiali di Valsesia, Valdossola, Valsassina, Valcamonica: una quasi ostinata fedeltà a un tipo di committenza che fa di lui una figura importante nella storia della religiosità laica della Lombardia spagnola. Un artigiano modesto ma scrupoloso, che ritraduce in dialetto i solenni poemi dei pittori maggiori. Il suo stile presenta qualche ricordo della pittura fiorentina seicentesca, soprattutto di Francesco Curradi, ma si tratta di spunti non dominanti, mescolati con altri morazzoniani e gaudenziani. La mostra alla Pinacoteca cantonale Giovanni Zùst di Rancate (Ticino, Svizzera) vuole proporre nuove ipotesi. Da un lato, grazie a un importante ritrovamento documentario, si conferma la nascita fiorentina di Reali (nel 1602) e, dall'altro, a seguito del riconoscimento della sua mano in numerosi affreschi dell'appena restaurato chiostro di Santa Maria delle Grazie a Bellinzona (1635-1636), cerca le sue tracce nel Canton Ticino, del quale potrebbero addirittura essere originari i suoi genitori. Il risultato è, oltre al reperimento della sua tela a oggi più antica, la presentazione di nuovi dipinti (certi e attribuiti), messi in dialogo con opere non solo pittoriche di altri artisti, che ne contestualizzano il lavoro in area ticinese.