Vincenzo Pagani. Un Pittore Devoto tra Crivelli e Raffaello
Silvana Editoriale
Femo, Palazzo dei Priori, 31 maggio - 9 novembre 2008.
A cura di V. Sgarbi.
Co-Editore: Cassa di risparmio di fermo.
Cinisello Balsamo, 2008; br., pp. 237, ill. b/n e col., 52 tavv. col., cm 23,5x28,5.
ISBN: 88-366-1116-8
- EAN13: 9788836611164
Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Umbria e Marche
Testo in:
Peso: 1.404 kg
Vincenzo Pagani è l'esponente di spicco di una famiglia di pittori fiorita nel Piceno tra XV e XVI secolo. Un protagonista assoluto del suo tempo e una bottega molto conosciuta nella Marca del Cinquecento dove si assistette alla sporadica o stabile presenza di grandi maestri, per lo più veneti, toscani e umbri, dai quali scaturirono spunti di arricchimento per artisti originari di questi luoghi. Il fenomeno determinò lo sviluppo di numerose botteghe che contribuirono a formare una nuova cultura riconosciuta come "adriatica". Tra queste, quella dei Pagani ottenne forse il maggiore successo, in un secolo di oscillazioni tra arcaismi quattrocenteschi e la grande Maniera. Vincenzo fu artista abile nella traduzione e trasmissione di spunti derivanti da Carlo Crivelli, da Lorenzo Lotto, Luca Signorelli, Tiziano e ancor più Raffaello Sanzio. Autore di numerosissimi lavori per lo più diffusi nelle chiese del territorio fermano, ascolano e maceratese, operò anche in contesti anconetani fino a giungere in Umbria. Il catalogo della mostra ha portato alla scoperta di rilevanti novità documentarie sulla vita dell'artista e della sua famiglia, impreziosite dal fortunato ritrovamento dei disegni sui cartoni applicati sul retro della Crocifissione per il collegio dei notai di Fermo, ora nella Pinacoteca Civica della città.