Gino Severini 1883-1996
Silvana Editoriale
A cura di D. Fonti e Belli G.
Rovereto, Mart, 17 settembre 2011 - 8 gennaio 2012.
Cinisello Balsamo, 2011; br., pp. 264, 140 ill. col., cm 24,5x28,5.
(Monografie di Grandi Artisti).
collana: Monografie di Grandi Artisti
ISBN: 88-366-2027-2
- EAN13: 9788836620272
Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1.372 kg
Gino Severini (1883-1966) è senza dubbio il più francese tra i pittori italiani: per quasi mezzo secolo, infatti, è stato il trait d'union fra artisti e intellettuali al di qua e al di là delle Alpi negli anni cruciali del primo Novecento e delle due guerre. Nato a Cortona e vissuto tra Parigi e Roma, inizia a dipingere grazie all'incontro con il coetaneo Umberto Boccioni e alla lezione del più maturo Giacomo Balla. Intorno agli anni dieci si accosta al futurismo, di cui offre una originalissima interpretazione, tiepida nell'adesione ideologica ma estremamente aggiornata e consapevole nella riflessione teorica. Sono anni intensi in cui Severini affianca alla pratica artistica una vivace attività intellettuale, organizzando le esposizioni dei futuristi italiani nelle gallerie parigine e partecipando ai dibattiti che animano la capitale francese. La sua ricerca si orienta quindi verso la pratica cubista, rivolta in particolare a originali variazioni sul tema della natura morta. Ma Severini è molto precoce anche nel cosiddetto "ritorno all'ordine": già prima degli anni venti si rivolge a un repertorio di temi, figure e soggetti desunti dalla pittura dei Primitivi italiani e del Rinascimento. Gli anni del secondo dopoguerra costituiscono l'ultimo, intenso periodo dell'attività di Severini, caratterizzato da opere di grande raffinatezza e mirabili esercitazioni di forme.