Futurismo in Sicilia
Silvana Editoriale
Taormina, Chiesa del Carmine, 27 maggio - 16 ottobre 2005.
Testo Multilingua, Italiano, Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo.
Cinisello Balsamo, 2005; br., pp. 192, ill. col., cm 17x24.
ISBN: 88-8215-877-2 - EAN13: 9788882158774
Soggetto: Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Sicilia
Extra: Futurismo
Testo in:
Peso: 0.732 kg
La mostra Futurismo in Sicilia , realizzata in collaborazione con la Publinews (società che opera da venti anni in Sicilia nel settore mostre) e con il contributo dell'Assessorato Regionale al Turismo, Taormina Arte, sarà allestita nella la Chiesa del Carmine di Taormina.
Curata da Anna Maria Ruta, massima autorità in tema di Futurismo siciliano,la mostra mette in luce gli intriganti rapporti che legarono il Futurismo siciliano, pur caratterizzato da una sua cifra inconfondibile di solarità e cromatismi mediterranei, alle altre espressioni del Futurismo nazionale, rivelandone ancor di più l'originalità e il significato portante nella modernizzazione dei processi culturali della Sicilia e dell'Italia negli anni tra le due guerre.
Un evento di alto spessore culturale che, sulla scia delle grandi mostre del passato, ricrea i percorsi comuni, le reciproche incidenze, le specificità delle singole personalità e le varie direzioni del movimento stesso, affiancando alle più riconosciute prove degli artisti siciliani, Pippo Rizzo, Vittorio Corona, Giulio D'Anna e Giovanni Varvaro importanti opere di alcuni maestri di fama internazionale come Balla, Boccioni, Depero, Dottori, Benedetta Marinetti, Prampolini, Tato ed altri, che in Sicilia operarono partecipando sia alle esposizioni storiche, sia alle iniziative del movimento futurista siciliano.
Numerose sono le sorprese riguardanti le opere in mostra, specialmente per quanto riguarda alcuni autori presentati attraverso recenti scoperte assolutamente inedite tra le quali spiccano alcuni grandi dipinti di Pippo Rizzo, il più importante futurista siciliano, e dell'aeropittore messinese Giulio d'Anna.
Una chicca anche le gouches del 1927 di Renato Guttuso (allora allievo di Pippo Rizzo) e una tecnica mista di Mimì Lazzaro, poliedrico artista catanese, del quale si erano persi tutti i lavori riguardanti la sua giovanile adesione al Futurismo, quandunque fosse nota la fitta corrispondenza con Marinetti.
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