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Giornalisti e nuova Nato

Silvia Editrice

A cura di A. Lega e Ramazzotti G.
Cologno Monzese, 2005; br., pp. 96, ill., cm 17x24.

ISBN: 88-88250-35-2 - EAN13: 9788888250359

Soggetto: Periodici

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.31 kg


Mi è stato affidato, dall'Associazione Lombarda Giornalisti, un compito non tecnico, ma più politico; perché l'interesse per questo incontro nasce dal fatto che la stampa, i media, in questo caso italiani, hanno bisogno, magari facendo uno sforzo anche in proprio, di meglio conoscere la più importante Alleanza politico-militare della nostra storia attuale, e la nostra migliore conoscenza dei problemi e delle situazioni non può che trasferirsi anche ai lettori e ai cittadini italiani. Ecco il senso della nostra iniziativa.
Avrò quindi un approccio politico e non strettamente tecnico, partendo da un curioso paradosso, il paradosso della NATO. L'Alleanza Atlantica ha avuto il successo che si è meritata relativamente al conflitto strisciante con l'impero sovietico; ha sostanzialmente vinto, ovvero l'Europa democratica, l'Europa non comunista ha vinto la sfida con l'Europa sovietica. Hanno vinto ovviamente anche gli Stati Uniti e il Canada, cioè gli alleati transatlantici. Ha vinto il mondo transatlantico.
Curiosamente, però, finito questo compito iniziale, storico, e segnando appunto una vittoria del suo impegno, la Nato non si è sciolta. E qui nasce una considerazione curiosa che fa parte anche, se vogliamo, delle polemiche, delle discussioni, degli stati d'animo che hanno inquinato ed inquinano ancora i rapporti euroatlantici.
Perché non si è sciolta? Non si è sciolta perché aveva ed ha buone ragioni, riconosciute da una vasta maggioranza di Paesi membri, e di Paesi esterni che poi sono entrati - e qui abbiamo l'Ungheria e la Romania -, per continuare ad esistere, come ci ha spiegato Ms. Minnion, e ci spiegheranno poi i nostri amici militari, pur modificando il suo assetto, i suoi obiettivi e la sua funzionalità. Non si è sciolta perché i vuoti di potere in politica internazionale ed in materia di sicurezza non possono esistere, pena il disastro, pena situazioni di grande conflitto e di grande sofferenza anche per le popolazioni. L'Africa insegna. Finita una certa era, la necessità della stabilità e del progresso è importantissima.
Il ruolo nuovo della NATO non è stato, e non è, privo di discussioni. Per esempio si è detto: perché andare a sfidare ai suoi confini la Federazione russa, allargandosi verso Est? Non è un gesto sconsiderato? E che senso ha, tenendo conto che da quella parte non esiste oggi una minaccia nemmeno lontanamente paragonabile a quella dell'Unione Sovietica? In più la NATO ha esteso i suoi obiettivi e la sua presenza...

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