"...con la cima verso il cielo." La Torre di Babele tra segno e forma
Silvia Editrice
San Donato Milanese, Galleria d'Arte Contemporanea, Cascina Roma, 17 dicembre 2000 - 29 gennaio 2001.
Cologno Monzese, 2000; br., pp. 164, ill. b/n e col., cm 24x29.
Soggetto: Pittura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.91 kg
Dall'orgoglio della sfida alla divinità, alla "confusione" ed alla "dispersione", che convivono e si intrecciano nella quotidianità.
La Torre di Babele ci rimanda anche alle problematiche complesse delle diverse religioni e popolazioni che insistono sullo stesso territorio della Palestina: una Babele politica di difficile soluzione ed il destino, ormai consolidato, della parola, Babele, è proprio quello di rappresentare negatività.
Eppure, in politica, il desiderio degli antichi babilonesi di costituire una unità e perciò di trovare in questa la forza e la ragione di potenza, è il sogno che ha percorso la storia dell'umanità.
Prima di tutto un sogno di potenti che hanno costruito imperi e domini personali aggregando stati e popolazioni; da Cesare a Carlo Magno, a Filippo di Spagna, ad Elisabetta, a Napoleone, a Francesco Giuseppe tutti hanno cavalcato la tigre dell'ambizione e del potere fino a delimitare vasti territori assoggettati al proprio personale controllo.
Ma come tante Torri di Babele, questi immensi possedimenti, raggiunto il culmine, si sono disgregati, si sono "dispersi", quasi come una punizione divina contro l'ambizione umana.
In seconda istanza, l'unità, è stato il sogno delle popolazioni stesse che con l'Ottocento hanno cominciato ad avere aneliti verso una patria comune e verso la costituzione di stati nazionali.
Ad obiettivo raggiunto, con la presenza di forti stati nazionali, questa ricerca dell'unità, ha prodotto meccanismi politici che cercano di realizzare aggregazioni sempre più estese e politicamente complesse.
La Comunità Europea, l'ONU e le tante forme di associazione costituite da patti e convenzioni, rendono possibile l'aggregazione e l'integrazione tra gli Stati Europei ed in generale tra gli Stati di tutto il mondo.
Certamente, tutto questo ha finalità concrete e, spesso, esclusivamente finalità economico-finanziarie ma è indubbio il valore della ricerca dell'unità come sinergia strategica che somiglia molto all'obiettivo ambizioso dei Babilonesi.
Le conseguenze della maledizione di Babele, la molteplicità dei linguaggi e la dispersione territoriale sono alla base delle società multietniche e multilinguistiche.
L'integrazione dei diversi gruppi etnici attraverso il rispetto e la comprensione reciproci, è il traguardo da perseguire per costruire la Torre e raggiungere il successo anche se...
Gabriella Achilli, sindaco di San Donato Milanese
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