Giovanni Gastel per il Piccolo Principe
Skira
Milano, 2013; br., ill. col., cm 21x29.
(Fotografia).
collana: Fotografia
ISBN: 88-572-1899-6
- EAN13: 9788857218991
Soggetto: Collezioni,Fotografia
Testo in:
Peso: 0.574 kg
Le foto di Giovanni Gastel e le storie di vita di 28 bambini del Piccolo Principe Onlus, la cooperativa sociale nata nel 2002 con l'intento di accogliere, in una struttura educativa e terapeutica, i minori allontanati dalla loro famiglia in seguito a decreto del Tribunale per i minorenni. "Il dolore è uno dei momenti fondamentali della vita degli esseri umani. La sua rappresentazione attraversa la storia del pensiero e dell'arte del nostro mondo. Pure, recentemente, il dolore è spesso mostrato nei suoi aspetti più teatrali e, vorrei dire, quasi "grotteschi" per la loro esplicita crudezza. Nelle pagine di questo libro presento, invece, ventotto ritratti di giovani che coprono il proprio volto, che celano la parte che è per noi la più rappresentativa del nostro essere. Perché questa scelta? Certo perché nascondersi è il primo istintivo gesto per sottrarsi alla violenza nel tentativo di non vedere, di oscurare l'inguardabile, di difendere la parte in cui tutti identifichiamo noi stessi. Ma celarsi è anche raccogliersi e attendere il cambiamento, chiudersi nel tentativo di accelerare la mutazione. Quel momento in cui, finalmente, avremo una personalità, un "volto" nuovo e definitivamente nostro. Lontano da come ci vorrebbero gli altri e, insieme, lontani da quello che i nostri occhi hanno visto. Queste sono ventotto storie di violenza subita, di indifferenza e di abbandono ma non solo. Sono anche storie di silenziosa rinascita e di riconquista di sé, del proprio ruolo nel mondo. Sul dolore estremo di queste vite chiuse si innesta il lavoro di educatori attenti e intelligenti che non cercano di far dimenticare il dolore ma di farlo sedimentare perché diventi linfa nuova. Senza pietismo ma con amore attento e, a volte, severo. Le ventotto splendide vite che per un momento ho avuto davanti all'obiettivo non vogliono pietà, ma guardano nel nostro cuore con dignità, come a dire: tutto ciò che ho visto e subito non mi impedirà di amare. Ci vorrà molto tempo e molta fatica ma ci riuscirò. E non è questo in fondo il tentativo di ogni vita? La storia del mondo è storia di dolore e di redenzione. Aiutare chi ogni giorno dedica la vita alla costruzione di esseri nuovi ed equilibrati, restituiti al mondo finalmente rigenerati, è per me un grande privilegio. Conoscere e sfiorare queste giovani vite mi hanno reso palese che la loro splendida "normalità", faticosamente e lentamente ricostruita con l'aiuto di mani pazienti e piene di amore, sta inesorabilmente sconfiggendo l'orrore."