Paolo Venini e la sua fornace
Skira
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, 11 settembre 2016 - 8 gennaio 2017.
A cura di Barovier M. e Sonego C.
Milano, 2016; ril., pp. 532, 1722 ill. col., cm 28,5x30,5.
(Design e Arti Applicate).
collana: Design e Arti Applicate
Altre edizioni disponibili: English edition 88-572-3354
ISBN: 88-572-3353-7
- EAN13: 9788857233536
Soggetto: Arte Vetraria
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Veneto
Testo in:
Peso: 3.88 kg
Protagonista del vetro muranese del Novecento, Paolo Venini (1895-1959) con la sua appassionata attività, svolta nell'arco di quasi un quarantennio, ha contribuito in modo determinante alla vitalità dell'arte del fuoco, conseguendo risultati straordinari riconosciuti anche in ambito internazionale. Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. avendo soci come Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dai quali si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, egli operò instancabilmente come grande regista e direttore della Venini fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1959. Nella definizione del catalogo della vetreria, egli intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri a metà degli anni trenta, ma in particolare nel corso degli anni cinquanta. Il volume, frutto di un'approfondita ricerca basata in prevalenza su materiale inedito proveniente dall'archivio storico Venini, illustra soprattutto quest'aspetto della sua attività attraverso la successione di circa trecento modelli. Per la maggior parte di essi Paolo Venini ricorse alle tecniche tradizionali muranesi di cui diede una raffinata e innovativa interpretazione grazie alla quale nacquero le serie Zanfirico reticello, Mosaico zanfirico, Mosaico multicolore ecc. e i coloratissimi vetri a murrine. Significativa fu inoltre l'influenza del design nordico che venne rivisitato in chiave muranese. Il volume documenta inoltre l'intervento degli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, chiamati dallo stesso Venini o giunti in maniera autonoma perché interessati al vetro e/o alla qualità del lavoro della fornace.