China goes urban. La nuova epoca della città-The city to come
Skira
Torino, Museo d'Arte Orientale, 16 ottobre 2020 - 14 febbraio 2021.
Milano, 2020; br. in cofanetto, pp. 256, 160 ill. b/n e col., cm 24x28.
(Fotografia).
collana: Fotografia
ISBN: 88-572-4487-3
- EAN13: 9788857244877
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Collezioni,Fotografia,Urbanistica e Viabilità
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Orientale & Indiana
Testo in:
Peso: 1.81 kg
"China Goes Urban" utilizza materiali diversi - foto, video, installazioni, disegni, modelli, mappe e infografiche - per accompagnare il visitatore alla scoperta della Cina urbana. Nel 1978, il 18% della popolazione cinese abitava nelle aree urbane. Da allora, gli abitanti delle città sono aumentati al ritmo di circa l'1% all'anno e sono attualmente il 60% del totale della popolazione. Nuove infrastrutture e nuovi insediamenti hanno progressivamente cambiato il paesaggio cinese, trasformando i diritti di proprietà, travolgendo i confini amministrativi, "mangiando" gli spazi rurali e i villaggi. Capire il veloce e dirompente processo di urbanizzazione cinese non è semplice. Le categorie e i modelli che abbiamo a disposizione non servono. Ridurlo all'esagerazione e al difetto porta a nascondere un cambiamento epocale, reso ancora più acuto da questi tempi incerti, segnati dalla pandemia, che ridefinisce ruoli e relazioni non solo dal punto di vista geoeconomico e geopolitico, ma anche dal punto di vista culturale, dell'immaginazione e delle possibilità. "China Goes Urban" propone di cambiare punto di vista, di guardare alla realtà più che inserirla in categorie e modelli prestabiliti. È un invito a ritornare a esplorare il mondo, un viaggio nella città e nell'architettura del presente e del futuro e intorno al concetto di città. La mostra si snoda lungo due percorsi logici. Il primo inizia in uno dei luoghi più tipici delle nuove urbanizzazioni cinesi, una exhibition hall, e arriva all'urbanizzazione globale. Il secondo parte da immagini che mostrano spazi vuoti, lontani e atoni e arriva alle persone riprese nelle loro attività quotidiane e in ritratti "situati" dentro i nuovi insediamenti.