Velázquez. Un segno grandioso
Skira
Napoli, Gallerie d'Italia, 24 aprile - 14 luglio 2024.
A cura di Porzio G. e Denunzio A. E.
Testi di Daniel Sobrino Ralston, Giuseppe Porzio, Antonio Ernesto Denunzio.
Milano, 2024; cartonato, pp. 96, 40 ill. col., cm 12x17.
ISBN: 88-572-5246-9
- EAN13: 9788857252469
Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.59 kg
Questo nuovo capitolo della serie "L'Ospite illustre" è dedicato a due straordinari dipinti realizzati da Diego Velázquez (1559-1660) per il convento dei Carmelitani Calzati di Siviglia: San Giovanni Evangelista a Patmos e L'Immacolata Concezione. Eseguiti intorno al 1618, i dipinti rappresentano due interessan-ti opere giovanili di Velázquez (tra i suoi primi lavori conosciuti), eseguiti dal pittore sivigliano a poco più di 18 anni. Entrambi furo-no venduti nel 1809, tramite l'intermediazione del canonico López Cepero, all'ambasciatore della Gran Bretagna, Bartolomeo Frère; nel 1956 vennero acquistati dalla National Gallery di Londra dove sono tutt'oggi conservati. Non è noto chi abbia commissionato L'Immacolata Concezione e San Giovanni Evangelista a Patmos, ma la prima registrazione risale al 1800 nella sala capitolare del Convento dell'ordine dei Carmelitani Calzati di Siviglia.San Giovanni e la Vergine sono raffigurati in primo piano, caratterizzati da tratti fortemente realistici, illuminati dalla luce proveniente dall'alto a sinistra e attorniati dai simboli che li identificano. Il colore della veste della Vergine è simile a quello del manto del San Giovanni e in entrambi i dipinti Velázquez dimostra già la sua grande abilità nel rendere i forti contrasti chiaroscurali.Partendo da queste due opere appartenenti alla prima produzione sivi-gliana di Velázquez, il volume - pubblicato in occasione dell'esposizio-ne alle Gallerie d'Italia - ripercorre gli echi del naturalismo caravag-gesco nella città andalusa (mediati anche dal rapporto dell'aristocrazia locale con Napoli), documentando i soggiorni del pittore nella capitale del Viceregno, che vantava una tra le più importanti scuole d'arte spa-gnola dell'epoca.